Se siete amanti della letteratura e cinematografia fantascientifica degli anni 50-60, questo albo di Dylan Dog è perfetto. “L’Invasione Silenziosa” di Barbara Baraldi e Davide Furnò, pubblicato da Sergio Bonelli Editore, fa rivivere al lettore le atmosfere di quelle produzioni dal sapore retrò.
Dylan Dog si trova coinvolto in un sequestro di persone, all’interno di una stazione radio durante la trasmissione gestita dalla bella Sheri. Questa aveva contata il detective dell’occulto, perchè ultimamente aveva ricevuto telefonate da una misterioso personaggio che affermava che li vedeva delle creature che si nascondono in mezzo ai comuni mortali, si vestono, fanno gli stessi lavori di tutte le persone normali e camminano tra la gente senza che nessuno se ne accorga.
Il sequestratore, Wayne, il quale vede il volto delle persone in maniera sfocata, durante la colluttazione con un tecnico dell’aggiornamento delle apparecchiature radiofoniche, lo uccide ma viene colpito a morte dai cecchini che la polizia aveva posizionato intorno all’edificio.
Dylan però riesce a creare una sorta di connessione con Wayne che gli permette di vedere quello che vedeva lui, tanto da apparirgli invitandolo a cercare la Città Bianca e nello stesso tempo inizia a vedere il volto di alcuni individui in maniera sfocata….
Si tratta senza dubbio di una storia molto coinvolgente, gli autori ci raccontano un’avventura intrisa di tanti elementi vintage che però nell’ultima parte ci riportano a problematiche attuali, la popolazione sempre più soggetta alla digitalizzazione da prodotti creati da multinazionali senza nome, al cui servizio operano dirigenti e impiegati senza volto che si sono serviti di politici compiacenti, tutto questo assoggettando la gente e facendola diventare degli automi.
In questo albo, sono ottimamente delineate gli aspetti psicologici degli interpreti messi in campo, con testi intensi soprattutto nel finale, un monito che fa molto riflettere. Viene proposta quindi un albo maturo, profonda e con un attacco al sistema politico che riporta in mente immediatamente il film “l’Invasione degli ultracorpi”.
Il disegno leggermente sporco, ricco di ombreggiature in cui regna il nero, rende al meglio creando una suggestioni uniche dal grande impatto.