Partecipando a vari eventi cosplay, ritengo che la parola più adeguata per descrivere “Hasta Cosplay” sia follia.
La kermesse realizzata ad Asti sotto la supervisione di Fabio Aquilino alias BauMiao e il supporto dell’Associazione A.na.Co, sia stata qualcosa che è uscita fuori da qualsiasi schema, un momento di divertimento che soltanto chi è stato presente può capire.
L’elemento principale era essere presenti per vedere con i propri occhi cosa sarebbe successo, in quanto niente era preparato ma tutto nasceva dall’improvvisazione dei partecipanti.
Non stupiva quindi se le performance dei concorrenti si prolungavano più del dovuto, perché bersaglio di atti goliardici della giuria, era la normalità che le madrine della manifestazione fossero coinvolte, a loro insaputa ad assurdi giochi o scenette piuttosto ambigue, non bisognava stupirsi vedere i presentatori che si lasciavano andare a commenti assurdi.
Il palco era il luogo in cui tutto poteva accadere, più il cosplay era particolare con scenette demenziali e più il pubblico era partecipe.
Eventi nati sul momento da “Miss Coscia” a Miss Gnokka”, da pizzini con massime poco confuciane da far leggere ai cosplayers, se non ha premi e menzioni piuttosto particolari .
Tutto questo in un ambiente piacevole, coinvolgente, in cui si respirava aria di aggregazione e divertimento, dove l’estro nel coinvolgere le persone e l’abbandono della disinibizione di molti, portava un entusiasmo che si protraeva anche alla cena che concludeva la giornata, tra brindisi uno dei quali con un Nebbiolo di un certo livello e ulteriori battute, tutto immortalato in foto che bisognerebbe nascondere nel fondo del cassetto.
La genialità in questo ritrovo era presentarsi con costumi che in altre fiere ti avrebbero dato dell’eretico, quindi veder arrivare Ruko Tatase della “Clinica dell’Amore” in compagnia del Dottor Sawaru Ogekurie e il gigantesco pene, diventato durante l’evento scultura con cui farsi una foto ricorso, ti fa rendere conto cosa accadeva.
Presentarsi in giuria vestiti in versione “Men in Black” ma essere riconosciuti come i Blues Brothers, gli agenti di sicurezza , anche come becchini e via dicendo, permetteva di inventarsi qualsiasi cosa nel momento in cui interagivi con i cosplayers.
La difficoltà non era premiare il miglior cosplay, era premiare il più demenziale, la scenetta più assurda… perché anche chi aveva intenzione di recitare qualcosa di serio, veniva coinvolto in un vortice di “no senso”.
Come non ricordarsi Eros di Pollon con i piedi Frodo, L’omino dell’uscita di sicurezza, le carte di Alice in Wonderland che continuavano a far vedere le loro mutandine, perché volevano assicurare tutti che le indossavano, la gara di Super Mario e Luigi con le macchinine….
Tanti hanno partecipato e tutti portano un ricordo indelebile, indimenticabile Miss Hasta è stata una Licia interpretata da un ragazzo barbuto… ma tante persone come Amon, Otaking, Hikari, Mochan, NadiaSK, Giorgia Cosplay, Cletus, Gendo, Buzzi, Il Bardo, Psydis, La Fox, Shizune, Bia, Giosk, Ghosto, Alastor, Kyashal…. Sono solo alcuni che hanno reso l’impossibile possibile ma è meglio non dirlo per non essere perseguitati dalla Santa Inquisizione.
L’unica pecca è stata quando “Hasta” è diventata più seria, con i soliti regolamenti che possono andare bene in certi contesti ma che in questo frangente ,ha limitato quell’estro che era l’elemento distintivo di Asti. Con ciò non possiamo non considerarla un punto fermo e leggendario del panorama cosplay.