Molti sono stati e vi sono ancora, giornalisti e reporter che hanno e raccontano o descrivano l’Asia ma nessuno l’ha vissuta come Tiziano terzani (Firenze 14 Settembre 1938- Pistoia 28 Luglio 2004).
Dal fronte durante la guerra in Vietnam e Cambogia alla morte di Mao, dal ritorno di Hong Kong dagli inglesi ai cinesi, alla dittatura in Birmania… in un lasso di tempo che va dalla fine degli Anni 60 per arrivare alla fine degli Anni 90. E questi solo per citare alcuni avvenimenti che il giornalista- scrittore ha visto con i suoi occhi e raccontato di suo pugno.
Nel libro “In Asia” pubblicato da Longanesi, uscito più di 20 anni fa, descrive attraverso i suoi reportage, adattandosi a un ritmo diverso di vita, per entrare nella logica di un altro mondo in cui realtà e fantasia, ragione e superstizione si fondono in continuazione, un affresco del più misterioso e contraddittorio dei Continenti.
Pagine, in cui sono raccolti alcuni dei suoi scritti che letti oggi, assumono una maggiore valenza storica tra avvenimenti drammatici, avventure che sembrano tratte dai Romanzi di Salgari a cronache che sembrano giunte fuori dal tempo.
Tra i suoi pezzi, vi è un resoconto sullo spaccato del mondo Giapponese che risulta molto interessante, in quanto il corrispondente Terzani porta alla luce quegli aspetti di vita quotidiana e sociale che rimangono nell’ombra o che comunque per vari motivi non se ne parla: il lavoro, gli attriti politi con l’ex URSS per le isole del nord Curili, il legame della yakuza con il tessuto sociale, il sistema scolastico opprimente e il tempo libero…
Un’ alternanza di servizi curiosi e divertenti come la descrizione dei Love Hotel, il mercato e la cultura dei gabinetti, la filosofia nel gioco del pachinko ad altri pezzi, scritti in maniera diretta e cruda, ovvero la realtà, l non come certi scritti pomposi, pieni retorica che devono far sembrare quello che non è. E’ il caso della morte dell’Imperatore Hiroito che Terzani considera tra i più grandi personaggi del secolo scorso e di come è stato vissuto il lutto nel Paese del Sol Levante, oppure come il Monte Fuji abbia perso quella sua sacralità a favore del commercio, la tragedia della bomba atomica su Hiroshima quando vi si è recato per il 40° Anniversario.
Una lettura intensa e concreta, in cui i reportage non lasciano a spazio a commenti personali o descrizioni romanzate; Terzani scrive quello che vede, la quotidianità, egli fa la storia della gente, la storia con la “S” maiuscola, a volte in maniera cruda altre volte con un tocco di ironia ma che porta il lettore a riflettere, attraverso un linguaggio semplice e diretto.