In questo numero di Kalya “La Piaga di Nimelor” di Luca Lamberti, Leonardo Cantone e Mattia Monco, pubblicato da Bugs Comics, rivela importanti nozioni sul morbo pallido e come poterlo fronteggiare.
Una storia ricca di colpi di scena ma anche molto cruda, le tavole in cui vengono mostrate le persone colpite dal morbo, rinchiuse in un ghetto, sono un pugno nello stomaco. Gli autori non si soffermano molto ma è bastata una tavola perchè la drammaticità rimanesse impressa a fuoco nella mente del lettore. Un fantasy che non è solo creature misteriose, combattimenti a colpi magici ma anche sentimenti, paure, orrori che vengono descritti in maniera così precisa, minuziosa, a dirla in breve in maniera reale.
La Storia
La compagnia composta da Kalya, Tagh, Aridan e Leena si dirige verso la città di Hobur ma per far questo deve passare per la città portuale di Nimelor, una cittadina di confine , le cui azioni dei governanti della capitale Galdor, hanno portato a disprezzare.
L’alchimista Leena ha preparato una custodia, realizzata con il Vyprom, materiale estratto direttamente dalla montagna del Fondamento dell’infante, per contenere l’Alkest per poterlo maneggiare da tutti senza pericolo.
Inoltre Leena vorrebbe analizzare il sangue di Kalya, perchè da esso potrebbe realizzare delle rune che sarebbero molto utili.
Giunti a Nimelor, vengono accolti dal Capitano Ritheod, il quale li mette a conoscenza della presenza di un pozzo del morbo pallido in un quartiere periferico della città, intorno al quale è stato fatto erigere una palizzata per contenere il contagio.
Leena e Kalya, indossando debiti abiti per proteggersi detti “Becchi”, vengono condotti nella zona infetta, fino a giungere dal guscio da cui hanno cominciato a fuoriuscire gli spettri. I bonificatori se ne sono occupati utilizzando la morsa alchemica, una colata di miscela, una mistura alchemica con zolfo, pece e alga rossa nata dal corpo del Fondamento chiamato il “Padre”. Questa viene cosparsa sul pozzo , partendo dal corpo carnoso, il fiore che vi erge al centro da cui fuoriesce il Morbo pallido, la miscela viene incendiata, il composto si solidifica e impedisce il morbo di uscire.
Il morbo però si ramifica come le radici nel sottosuolo del continente e quindi ogni tanto esce in superficie e nascono nuovi pozzi.
In tanto in città giungono dei misteriosi cavalieri ma anche Calon, l’elfo diventato spettro, il quale avvisa Leena e Kalya che il Comandante di Nimelor è un discepolo di Varnon….
Un albo che riesce sempre a sorprendere, una storia sempre più coinvolgente con un proseguimento che lascia il lettore con il fiato sospeso in attesa del prossimo numero che senza dubbio presenterà nuovi colpi di scena e nuove scoperte grazie anche a tavole che sono un piacere da leggere con gli occhi.