La musica è un elemento imprescindibile nella nostra vita, le varie canzoni ci permettono di ricordare determinati momenti, persone, avvenimenti. Poi ognuno di noi ha un genere musicale che apprezza maggiormente.
Senza ombra di dubbio però, vi sono dei veri e propri movimenti musicali che ne hanno cambiato ed evoluto il panorama, con importanti risvolti culturali e sociali. Il libro “La Storia della Disco Music” scritto da Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano, pubblicato dalle Edizioni Hoepli, è un’attenta e meticolosa ricostruzione di un percorso musicale iniziato sul finire degli anni 60 che ha avuto la sua massima espressione nella metà Anni 70, per poi evolversi negli Anni 80.
Un’opera che può essere letta come un saggio storico sulla musica ma anche consultato come una enciclopedia, ricca di nomi di cantanti che hanno contribuito con i loro Lp alla diffusione del genere Disco Music ma anche, Case Discografiche, luoghi e date fondamentali, come ad esempio la nascita ufficiale che viene datata 1974 con il brano “Never Can Say Goodbye” di Gloria Gaynor. Brano che entra nella classifica dei dischi più gettonati nelle discoteche Statunitensi, redatto dal “Bilboard Dico Action”.
Le pagine sono ricche di aneddoti, curiosità, portando alla luce notizie assopite o mai divulgate, partendo da un elemento fondamentale: la disco music era ed è un genere gioioso, stimolante con una carica positiva che nasce da varie derivazioni musicali. Pensare che molti consideravano questo un fenomeno superficiale ed effimero, in quanto nato nei bassifondi di New York e per lo più ascoltata e ballata da neri, ispanici e omossessuali. Ben presto la Città Americana, diventa il sinonimo di Disco Mania, grazie anche alla celebre Discoteca “Studio 54”. Tutto questo ha permesso, a questo mix di ritmo, di abbracciare ogni area della società: costume, moda , arte, spettacolo.
Questo movimento si basa sue due elementi imprescindibili e complementari, uno già esistente da anni ovvero il vinile, l’altro nato con la Disco: il disc Jockey, i quali posizionavano sui piatti canzoni con musica dirompente, di grande impatto che tutt’oggi non sono tramontate, questo perché ha avuto il grande merito di andare oltre l’estetica.
Dopo che si inizia a leggere l’opera, si ha l’impressione di sentire riecheggiare nella testa quei suoni, quei ritmi che in quegli anni 70 erano sorprendentemente innovativi e che noi oggi ascoltiamo e balliamo, perché la Disco musica conquistò il Mondo arrivando anche in Italia grazie soprattutto al film “La Febbre del sabato Sera” con John Travolta nei panni di Tony Manero, subendo dei giudizi nient’affatto lusinghieri. Questo non fermò il suo dilagare, anche perché era una forma di coesione sociale, stava nascendo una nuova cultura composta da discoteche, disc Jockey e Radio libere. Come in America venne prima abbracciata da quei ceti sociali emarginati dalle Metropoli che trovavano in essa una valvola di sfogo , una forma di liberazione sociale e sessuale dall’alienazione del lavoro in fabbrica.
Nell’ opera, gli autori fanno una interessantissima analisi dell’evoluzione nel nostro Bel Paese, in cui sia ha una trasformazione delle balere in discoteche e di conseguenza anche la RAI e le neonate Tv private non si fanno sfuggire il potenziale appeal della Disco Music con programmi specifici ( Discoring, Tilt, Stryx, 10 Hertz), anche perché molti cantanti nostrani si convertono ad essa, chi veramente interessato chi per opportunismo, dando vita a propri cult simbolo dell’Italia Anni 70, in cui esplode tutta l’energia e si getta le basi per quello che poi verrà identificate come Disco Italiana, un periodo di massima creatività dando alla luce pezzi di grande impatto innovativo.
Un libro, per chi ama la cultura pop fondamentale, perché in esso sono racchiusi tanti elementi che saranno poi ripresi nei decenni successivi che hanno formato correnti artistiche di successo e che tutt’oggi guardano e prendono ispirazione a quegli anni leggendari. Possiamo affermare che la Disco Music, più che un genere è stato un mezzo espressivo che attraverso i l suo sound e i movimenti sinuosi e sexy di chi la ballava, ha conquistato varie generazioni.