Sono andato ad incontrare l’autore Massimo Soumaré perché mi parlasse del suo ultimo lavoro editoriale: “Letteratura Fantastica Giapponese – Antica, Moderna, Contemporanea” editto dalla Lindau Editore. La chiacchierata è diventata un occasione per conoscere la cultura e l’arte Giapponese sotto aspetti poco conosciuti, mettendo in evidenza, attraverso una ricerca storica il panorama fantastico, fantascientifico e horror dalle sue origini ad oggi, attraverso le opere e i suoi autori.
L’opera si suddivide in una parte generale che comprende i grandi autori di “letteratura alta”, accanto ad altri considerati di “letteratura di intrattenimento” che per forza non devono essere di genere fantastico ma che comunque hanno elementi legati alla letteratura dell’immaginario. Questo dovuto al fatto che gli autori non si legano proprio ad un filone ma “saltano” da un teme all’altro.
Il saggio si dipana dal 712 d.C. ad arrivare ai giorni nostri, suddiviso i sei capitolo i quali a loro volta presentano dei sotto capitoli.
Il genere horror ha avuto un grande interesse nella metà del XX secolo con J-Horror genere legato alle opere cinematografiche come “The Ring”, “The Call”, “Ju-Rei… e il Japanesque Horror dedito alla letteratura. Possiamo affermare che si ha un inizio di grande interesse per questo genere verso gli anni 70 con autrici del calibro di Mariko Koike e Setsuko Shinoda.
L’interesse per le storie del soprannaturale scoppia nel periodo Edo, quando artisti vari, si recano in varie zone del Giappone a raccogliere testimonianze e racconti inerente a creature o avvistamenti di yokai e fantasmi, tanto da portarli in scena nel Teatro No e Kabuki.
La diffusione si spiega anche dal fatto che gli autori non riescono a liberarsi di queste tradizioni ormai impregnate nella cultura. In oltre nel 1700 arriva dalla Cina un ampio filone di storie fantastiche, tra le quali “Lo Scimmiotto di pietra”, queste nuove forme letterarie affascinano molti autori che ne scrivo delle loro versioni.
Quando il Giappone si apre all’Occidente, nella seconda metà del 800, scoppia l’interesse per i Romanzi di Jules Verne e quindi molti scrittori si ispirano all’autore francese, precursore della futura fantascienza Giapponese.
Tra le prime opere fantascientifiche Nipponiche vi è “Atragon”, Romanzo del 1899 di Shunro Oshikawa, da cui sarà realizzato un film nel 1963.
Un genere quello fantascientifico che veniva mischiato con quello d’avventura, per arrivare alla fantascienza moderna negli Anni 60, quando iniziano ad essere tradotte opere Americane.
L’interesse per questo argomento porta alla nascita del Club Ufologi Giapponesi e il Club degli Scrittori di Fantascienza Giapponese tra i quali troviamo Sakyo Komatsu, Yasutaka Tsutsui, Shinichi Hoshi. Opere in cui tanti scrittori di gialli, come Seicho Matsumoto, inseriscono elementi fantascientifici, ad esempio il classico dottore pazzo,
La fantascienza in Giappone è suddivisa in decenni, in quanto nei diversi periodi vi sono autori che scrivono tematiche diverse che si evolvono e gli stessi lettori cambiano.
Una interessante curiosità e che i primi scrittori di fantascienza, sono stati scritturati come sceneggiatori per i primi fumetti del genere come Kazumasa Hirai autore di “Wolf Guy”.
Alla fine Anni 70 iniziano a prendere interesse le Light Novel in cuisono opere strutturate con più dialoghi e meno descrizioni, un esempio sono le “Dirty Pair”. Tra gli autori di questo genere vi è la scrittrice Himuro Saeko che sviluppò il genere Light Novel e legandolo al Fantasy Giapponese, un esempio è “Lodoss”.
Negli Anni 80 il fantasy si lega molto al panorama videoludico che permette cos’ di far conoscere il genere al grande pubblico con opere come “Dragon Quest”. Questo porta al boom del fantasy letterario come “Slayer”, “Orphen”, “Fortuna Quest” che diventano un prodotto Media Mix, ovvero da questo genere di titoli vengono tratti serie tv, opere teatrali, programmi radiofonici… con milioni di coppie vendute.
Nel 2010 vi è un nuovo ritorno alla Fantascienza, più ibrida che si mischia ad altri generi come il giallo, fantasy, horror e dando vita a nuovi filoni come quello “Isekai” in cui i protagonisti sono trasportati in altri mondi.
Fantasy che si suddivide in Occidentale in cui vi sono elementi del fantastico nordico Europeo e poi vi è quello Orientale che contiene particolarità del folklore Nipponico, Cinese, Coreano, con l’inserimento di personaggi totalmente particolari come le Bunny girl, ragazze coniglio dalla forza soprannaturale.
Altra evoluzione sono le Light Bungei, scritte in maniera più adulte, rivolte ad un target di donne intorno i 40 anni, le quali negli Anni 80 leggevano romanzi denominati Shoshezu che hanno protagoniste ragazze tra i 13 e i 15 anni.
Un saggio che propone al lettore, l’occasione di conoscere attraverso un’attenta ricerca, molti aspetti del fantastico Nipponico, suggerendo varie chiavi di lettura, indicando quali possono essere le origini di tantissimi generi. Imperdibile