L’Universo Marvel è in continua evoluzione, proprio per questo non ci si è limitati alla sola realizzazione dei film ma anche alla produzione di serie per il piccolo schermo, in quanto gli appassionati vogliono saperne sempre di più.
Una di queste serie è incentrata sul cattivo Loki, fratellastro di Thor che si è scontrato più volte con gli Avengers. Ebbene in questo capitolo incentrato solo su di lui, per il momento è stata prodotta la prima stagione composta da sei episodi, la serie rispetto ad altre, risulta diversa, tra situazioni divertenti e cariche di pathos. Questo proprio perché il protagonista è un villain, sempre descritto come un personaggio malvagio e subdolo, in questo caso la sua personalità si stravolge, perché sulla sua strada incontra individui ancora più subdoli.
Un’opera accattivante che porta lo spettatore a godersi le puntate in un colpo solo, Loki combatte un altro aspetto della malvagità e in questo contesto incontra persone che credono il lui, proprio lui che risulta essere il principe dell’inganno. In un mondo che lo ha visto sempre come una minaccia, egli diventa colui che può essere la salvezza e quindi diventare un supereroe.
In una realtà grigia e artificiosa, con un futuro che si vuol far credere che sia già tutto stabilito, Loki dimostra che in ognuno, per quanto possa essere malvagio, alberga nel proprio io, un senso di giustizia e di rivalsa, tanto che il dio dell’inganno, conquista tutti, anche perché mette da parte quel atteggiamento altezzoso e mette in risalto una sua spiccata personalità, ricca di umorismo, fatta anche solo di espressioni. In tutto questo, abbiamo la possibilità di conoscerlo meglio, quindi scoprire che è prima di tutto un uomo con i suoi sogni e i suoi dilemmi ma soprattutto viene messo in risalto la sua solitudine solitudine, alla quale cerca di far fronte creando una relazione con chi lo circonda e si fida.
Una serie da seguire attentamente e che entusiasma, in quanto mai banale e con colpi di scena che stravolgono sempre tutto quello che si pensava di aver capito.