Il successo delle mirabolanti, inconcepibili e travolgenti imprese di Lupin, la serie tv trasmessa su Netflix, interpretato da Omar Sy, deve aver lasciato sorpresi gli stessi produttori per l’enorme successo, arrivando alla terza stagione, ed è la dimostrazione che il pubblico gradisce e si emoziona alle imprese di Assane Diop che emula il ladro gentiluomo creato dalla mente di Maurice Leblanc.
L’opera ha il suo punto di forza sulla spregiudicatezza del protagonista e sull’ironia del gioco delle parti, tra la figura del ladro e della vittima in questione, una sfida che si basa sui luoghi comuni: “Lupin” ruba ma solamente a coloro privi di moralità, anche se sembra un paradosso parlare moralità con un ladro.
Tutto questo ha reso il personaggio popolarissimo, tanto che Assane è Lupin e Lupin è Assane, il quale utilizza travestimenti, idee geniali e quel tocco che lo rende un ladro gentiluomo.
I sette episodi della terza stagione, come quelle precedenti, fanno riferimento a molti aspetti dei Romanzi di Leblanc, in oltre per dare maggior pathos, in questa abbiamo la componente di farci conoscere, ancora meglio. La gioventù di Assane, tanto che avrà a che fare con un personaggio del suo passato e con la madre.
Intenso, avvincente in un susseguirsi di colpi di scena che vengono spiegati con flashback rendendo tutto ancora più adrenalinico, tutto questo tiene lo spettatore incollato allo schermo fino all’ultima puntata che risulta, con un altro magistrale colpo sensazionale, al preludio di una nuova impresa di Assane-Lupin nella prossima quarta stagione.
Lupin, un titolo che ha risvegliato l’interesse di molti annoiati spettatori che hanno potuto così, grazie alla serie, riscoprire un vecchio personaggio e ricercare e riprendere in mano dei Romanzi della letteratura popolare del ‘900. L’Assane versione Lupin, in esso comunque vediamo, in maniera molto evidente, l’influenza del Arsenio creato da Monkey Punch, ovvero quello dell’animazione, Lupin III, i casi più eclatanti sono il come avviene il furto della “Perla nera” e di come, con grande abilità si toglie le manette mostrandole al poliziotto Yossef Guedira. Proprio quest’ultimo, il quale fa le veci di Ganimard nei libri, l’acerrimo ispettore, ne rimane affascinato per il modo di agire e quando Assane gli chiede aiuto non rifiuta, consapevolmente che verrà ingannato. L’antieroe che viene amato da tutti, in attesa di altri mirabolanti colpi.