“Che cos’è il Videogioco?”. E’ la domanda di apertura del saggio “Manuale di critica videoludica”, scritto dal Dottor. Marco Accordi Rickards. Un analisi attenta e critica, fatta in maniera approfondita, inerente ad un genere ludico che ha attirato l’attenzione di milioni di appassionati.
L’elemento che bisogna capire e che il videogames è una forma culturale-artistica, pari al cinema o alla letteratura, con una caratteristica diversa rispetto alle altre due forme d’arte, i games pur arrivati dopo, si sono evoluti molto più rapidamente con potenzialità di trasformazione ancora tutte da scoprire.
La lettura del saggio non è rivolta ad una precisa categoria ma a tutti quelli che sono interessati a questa forma d’intrattenimento, la quale, come afferma l’autore, si parte con un grosso handicap, un limite semantico, ovvero la parola gioco che non rende piena giustizia a tale forma culturale, anche perché non tutti i titoli sono realizzati esclusivamente per bambini. Come le forme d’arte accennate prima, vi sono prodotti per tutte le età.
La tematica che si cerca di portare alla tenzione del lettore, è che dietro il videogioco c’è una struttura complessa di formazione, di ricerca, di studio, di budget che a volte superano i film di Hollywood… che porterà il lavoro finito sugli scaffali di negozi specializzati o centri commerciali per l’utilizzo.
Quello che mi ha subito impressionato del libro è la descrizione di quanto il videogames sia una forma artistica illimitata di idee, un concetto che non si limita quindi solo all’ intrattenimento ma che fornisce emozioni e spunti di discussione a livello sociologico.
Il Dottor Accordi, stila un’importante decalogo di come un games deve essere recensito ma anche la tipologia dei giocatori, quali sono i luoghi passati e odierni nell ’utilizzare i videogames, questo fornisce varie forme di espressione del fenomeno che si evoluto nel tempo.
L’opportunità di leggere queste pagine permette di avere una concezione non più limitata alle immagini che scorrono su uno schermo ma di capire che tipo di immagini si stanno muovendo, attraverso l’interazione del giocatore e perché devono muoversi in quel contesto. La grafica, il sonoro, la longevità e giocabilità, non sono più termini che venivano concepiti come voti scolastici sulle riviste specializzate, oggi sono elementi su cui riflettere e poter esprimere un proprio parere, affrontando nel dettaglio l’argomento.
Tutto questo è una riflessione che ci porta a pensare che, in base ai gusti di ognuno di noi nella scelta di un titolo, l’opera che ci accingiamo ad interfacciarci ha una propria personalità che risponde alle esigenze del giocatore, il quale ha la capacità di mettere in discussione questa nuova modalità di comunicazione.