Mondo Japan è tornato, a proprio rischio e pericolo , ad intervistare due miti dell’umorismo pop: Maurizio Di Bona e Roberto Corradi che hanno dato alla luce una nuova opera che ironizza, anzi li rende come tutti noi: I Supereroi. “Supereroi, secondo noi, poi oh, fatte voi…” pubblicato da EF Edizioni.
L’intervista è diventata un momento divertente, degli sketch scritti che rendono merito ai due autori che gentilmente sono stati al gioco delle domande tra il serio e il goliardico.. lasciamo parola a due supereroi della risata.
Come è nata l’idea di realizzare un libro sui Supereroi?
Maurizio: Dalla raffica di interrogativi alternati agli “WOW!” di mia figlia di 5 anni che chiedeva chi fossero quei personaggi supercolorati in costume, stampati su qualsiasi cosa ad altezza bimbo nei supermercati. A un certo punto ho smesso di spiegare a parole e sono partiti i disegni, miei e suoi… alcuni dei quali poi sono inevitabilmente finiti nel libro.
Roberto: Per fare un po’ il punto della situazione. Lo avevamo già fatto con i manga. Il fatto è che ce ne sono così tanti che un inventario ci ha portato a dire “Ma possiamo noi non farlo?” La risposta è stata “sì” però poi abbiamo deciso di procedere.
I supereroi sono tanti, ognuno ha i suoi preferiti, Come li avete scelti?
Roberto: Il criterio è stato duplice: quelli che ti vengono subito alla mente quando ti attraversa l’idea dei supereroi e quelli personali, quelli che un po’ fanno parte dell’immaginario di Maurizio e mio.
Maurizio: Già! Buona parte dell’elenco si è autocompilato. Il cinema negli ultimi anni ce li ha riproposti in maniera massiccia, per come la vedo io anche troppo e in modo ripetitivo, tanto che ho perso il conto ad esempio degli Spiderman sfornati o dei Batman, che – ci tengo a dire – per me resta unicamente quello incarnato da Michael Keaton, con Kim Basinger a fare da effetto speciale e Michelle Pfeiffer a miagolare come nessun altra sui tetti.
Chi sono secondo Voi i Supereroi?
Roberto: Dovrei dire “quelli che arrivano a fine mese superando tutte le difficoltà della vita” oppure “quelli che si occupano degli altri anche quando non hanno di che vivere loro stessi” ma dirò “quelli che girano col mantello e sono stati investiti da un raggio che li ha resi esseri dotati di superpoteri. Ma non esistono, mentre gli altri due sì.
Maurizio: Io la sera prima di addormentarmi prego Zeus affichè invii sulla Terra due supereroi che operino su scale dimensionali diverse. Il primo per cancellare virus e varianti e l’altro per andare a scomporre in molecole semplice quello più grosso e stronzo che sta in Russia… perchè non se ne può più.
I Supereroi esistono perchè ci sono i “cattivi”. Se doveste fare una top five dei Villain più carismatici.
Roberto: Aspetta. Ma parliamo di quelli dei fumetti o degli umani? Perché per i secondi basta sfogliare un quotidiano. Ma deve essere il quotidiano giusto, se no li troverai celebrati come fossero quelli i supereroi.
Maurizio: per tornare al Batman di cui sopra dico Joker e penso a Jack Nicholson… mentre nella testa mi risuona la Batdance di Prince. Ma non riesco a produrmi in una top five. Se penso ai cattivi in generale la mente salta i fumetti made in USA e va dritta ai cartoni giapponesi: neghini neghini nasanucolò… neghini neghini nasanucolò… serve aggiungere altro? Inarrivabile! Sebbene il neoministro del Turismo dell’attuale Governo…
La Vostra opera, piacevolissima, spazia da Superman a Tarzan, da Sandokan a Diabolik… quindi personaggi di svariati periodi e di varie correnti artistiche. Con il Vostro umorismo li avete resi molto più umani. Vi siete divertiti a prendervela un pò con loro?
Roberto: Per quello che mi riguarda, io credo a tutto, basta che tu abbia investito del tempo per argomentare qualcosa. Mi interessa, però, approfondire. Non trovo impossibile che Superman si getti da un palazzo e indossi subito il costume. Vorrei solo capire come lo aveva arrotolato prima sotto i vestiti. Vale anche per le religioni.
Maurizio: Ma scherzi? Senza divertimento il libro non sarebbe venuto mai fuori. Veniamo dalla satira politica e “distorcere è il nostro mestiere”, o almeno lo era, finchè i politici non hanno cominciato a fare tutto da soli rendendola di fatto inapplicabile e superflua.
Siete già all’opera per un nuovo libro?
Maurizio: Le idee sono sempre sul tavolo e i lavori a metà che attendono editori interessati non mancano, ma adesso godiamoci l’uscita di questo, mentre recuperiamo le forze, come Braccio di Ferro che si appropinqua alle latte di spinaci dopo una scazzottata interminabile.
Roberto: Ne abbiamo parlato e ci siamo dati tempo perché il mondo offre spunti da cogliere ogni minuto che passa. E se magari facciamo passare dieci minuti, chissà che succede.
Una curiosità. Come mai L’Uomo Tigre è stato scelto come unico eroe made in Japan?
Roberto: Ah, boh. Ma perché, è l’unico Giapponese? E chi ci aveva fatto caso? Uso questa intervista per un fine privato e mi rivolgo al mio socio: Mauri’, te ne eri accorto, tu? Io no. Scusateci, amici di Mondo Japan. Noi siamo figli dei manga giapponesi, quindi il Giappone è il nostro mondo. Abbiamo solo assemblato una miscellanea senza nessuna intenzione geografica.
Maurizio: In effetti sui supereroi giapponesi avevamo già dato con il libro precedente (è tutto un Manga Manga – 2020). Fuori dall’orbita preponderante dei robot, c’erano i “calzamagliati” che combattono per il bene dell’umanità: Megaloman, Spectreman, Ultraman… L’uomo Tigre si è imposto nelle battute finali proprio mentre apprendevamo della dipartita del mitico Antonio Inoki ed è un peccato che non ci sia stato tempo e modo per rendergli un più compiuto tributo.
E’ il Vostro momento…. rivelate ai lettori di Mondo Japan quali poteri vorreste avere.
Maurizio: Risposta facile, energie inesauribili o una velocità d’esecuzione supersonica del tipo noto a Flash. Gran parte dei disegni sono stati realizzati di notte con le batterie già scariche e le palpebre a meza’asta, perchè di giorno con due bimbe piccole intente a demolir casa sarebbero necessari altri superpoteri…
Roberto: Io vorrei volare. Anche per dimostrare che se l’uomo volasse, non se ne andrebbe in giro steso come Superman ma in piedi, come quando cammina. Vi immaginate, voi, dopo una certa età, che botte di dolore cervicale se uno solcasse i cieli parallelo al suolo? Quindi, volare e non ingrassare. Perché volare stanca, la stanchezza fa mangiare e se mangi poi ti appesantisci e non voli e via così.