Attrice e cosplayer dal 2008 Milena è una cosplayer internazionale, ha lavorato in veste di cosplater ufficiale con case produttrici di videogiochi per lapromozione di noti titoli interpretando i personaggi delle saghe piu’ famose come, ad esempio, Nina Williams in Tekken 7 per Bandai Namco Entertainment, Lara Croft, Ereshkigal e A2 per Square Enix e tantissimi altri.
Da 10 anni è la cosplayer ufficiale di Jill Valentine per Umbrella italian Division.
E proprio recitando nelle vesti di Jill Valentine ha potuto collaborare con il regista George Romero, recitando al suo fianco.
Milena, da sempre, è una grande appassionata di videogiochi, e da anni compare in diversi talk show in rete che parlano di gaming.
Ama il cosplay, definendola un’ arte completa, e per questo, oltre a curare l’ interpretazione per lei è preferibile cucire e costruire ogni costume da se.
Trova molto importante il senso di community, cercando di condividere le proprie passioni con gli altri per fare nuove amicizie.
Il premio piu’ importante ricevuto partecipando ad un contest cosplay lo ha vinto a Miami al Florida Supercon.
Cosa dire oltre…. signori e signore: Milena
Rappresenta sogni che diventano realtà, la possibilità di esprimere e sfogare la mia creatività, sfidare le mie capacità ogni volta per creare qualcosa di nuovo da zero con le mie mani, imparare nuove tecniche, ragionare su nuovi progetti, mettermi in gioco ed evolvermi imparando sempre qualcosa in più. Ad oggi il cosplay è il mio hobby, una grossa parte del mio lavoro, ma soprattutto passione ed amore.
L’ origine della scelta dei personaggi invece proviene per la maggior parte dall’amore che provo per un personaggio ed altre, dalle richieste che arrivano dalle case di produzione.
Molte volte ho avuto la fortuna che il personaggio che mi venisse chiesto di interpretare, e del quale creare il costume, corrispondesse ad un personaggio che avrei scelto io stessa indipendentemente dalla loro richiesta, altre volte si trattava di un personaggio sconosciuto, che non era mai apparso prima, così mi sono trovata a doverlo studiare da zero, imparando ad amarlo e comprenderlo piano piano.
Che emozione si prova quando, dopo tanto lavoro e notti insonni, si indossa il costume e in fiera molti lo fotografano?
La creazione di un costume per chi li autoproduce è sempre un altalena di emozioni e generalmente si verificano in questo ordine: per prima avviene l’eccitazione iniziale, quando viene scelto un personaggio e ci si organizza un gruppo con gli amici. In questa fase con la testa si è sempre già alla fine del lavoro e si pensa di farcela con meno sforzi del previsto, si acquistano le stoffe, i materiali e il portafoglio piange, ma noi ancora stiamo sorridendo.
Durante la seconda fase, nella quale si comincia a produrre il costume si comincia a capire che abbiamo sottovalutato il progetto, che sarà molto più difficoltoso portarlo a termine e qualche volta a dubitare delle proprie capacità. Qui il portafoglio ha finito le sue lacrime, ma iniziano le nostre. C’è anche chi ogni volta promette a se stesso che questo sarà l’ultimo costume.
La terza fase, una volta superato il malessere centrale e verificato che qualcosa di buono sta uscendo si ricomincia a credere in se stessi e si procede con buon umore nella speranza di rispettare le scadenze.
Quarta fase : lo sprint finale.
Mancano ormai poche ore alla convention e la paura di fare la notte in bianco e presentarsi in fiera col costume finito ma con l’aspetto di uno zombie diventa una certezza, qui non possiamo perdere nemmeno un secondo, la determinazione e l’amore per ciò che facciamo ci spinge a terminare il costume.
E finalmente arriviamo in fiera, con qualche dettaglio fatto un po’ più alla veloce che speriamo nessuno noti, qualche caffè bevuto per restare sul pezzo e la stanchezza di uno che si rincuora pensando : ” vabbè tanto ho detto che questo era l’ultimo, ormai è andata ” .
Ma alla fine, la soddisfazione di aver realizzato qualcosa di bello con le nostre forze e i nostri mezzi, i mille complimenti per il lavoro svolto, il divertimento di condividere una giornata con gli amici, i ricordi indelebili che ci portiamo a casa, le foto, i sorrisi entusiasti di chi ci guarda, e le emozioni che regaliamo sul palco dipinte sulla faccia del pubblico ci ricaricano completamente e quello che promettevamo sarebbe stato l’ultimo costume, non lo sarà mai.
Pregi e difetti del mondo cosplay…..
Sicuramente il mondo cosplay ha molti più pregi di quello che sono i difetti, anche se è indubbiamente cambiato da 15 anni a questa parte.
Come tutte le cose quando si tratta di fenomeni di nicchia, caratterizzati da un clima più familiare ed intimo espandendosi non saranno in grado di conservare questo aspetto.
Negli anni sono state implementate nuove tecnologie, scoperti nuovi materiali, ma purtroppo sempre meno persone decidono di costruire il proprio costume da soli. Purtroppo perché personalmente ho sempre trovato entusiasmante quel potersi confrontare e consigliare tra cosplayer su come creare un abito o un accessorio e perché sono fermamente convinta che chi non produce il proprio costume si perda una parte davvero importante di questo hobby e vorrei che provassero quella grande soddisfazione che ho sempre provato io in tutto questo tempo. Ho iniziato da zero, senza saper fare niente e come sono riuscita ad imparare a farlo io, sono convinta che con la passione e l’impegno possano farlo tutti.
Per il resto se penso al mondo del cosplay lo vedo un ambiente come un altro, dove gli aspetti positivi e quelli negativi sono il ritratto della nostra società, non di quello che il cosplay strettamente porta con sé.
Vorrei augurarvi un Buon Natale, un felice 2023 e che possiate realizzare ogni sogno che rincorrete da quando eravate bambini, come in parte sono riuscita a fare io.