Le imprese “in una Galassia molto lontana”, sembrano non voler cessare e con la fine della mini serie di “Star Wars- Obi- Wan Kenobi”, viene aggiunto un nuovo tassello in questa saga cult che dopo vari decenni continua ad appassionare e a dar vita a nuovi proseliti
L’opera, diretta da Deborah Chow su soggetto di George Lucas, non fa altro che dar vita a quello che vogliono vedere i fan: azione, personaggi iconici, colpi di scena, frasi cult… permettendo così di avere una storia lineare, senza troppi martellamenti psicologiche e problematiche interiori, un prodotto adatto anche per chi non è fan di questa saga.
Obi -Wan Kenobi, riprende il suo posto come Jedi, dopo il drammatico scontro con il suo allievo Anakin Skywalker, avvenuto nel film “La vendetta dei Sith”, in cui è convito di averlo ucciso. Quest’ultimo, in realtà, è diventato Darth Vader, corrotto dal lato oscuro e voglioso di riprendersi la rivincita sul suo maestro.
Questo è il fulcro dello spin-off, intorno al quale poi si vene a creare una storia di contorno per dare maggior spessore narrativo e dare il là, alla nuova discesa in campo di dello Jedi Obi disilluso.
Rispetto agli ultimi film, questo lavoro risulta un capolavoro, piacevole da vedere, con tempi giusti, senza dilungarsi in eccessivi monologhi o sottotrame di cospirazioni fatta da tradimenti e doppiogiochisti, gli schieramenti sono ben delineati, gli scopi dei protagonisti ben precisi e raccontati in maniera meticolosa ma concentrata.
L’atmosfera drammatica è percettibile fin dalle prime scene, senza però scemare nell’oppressivo e nel dark, lo dimostrano gli scontri, ad eccezione quello finale che avvengono sempre al chiaro della luce. Il duello tra Obi-Wan Kenobi e Dard Vader, assume più una spiegazione definitiva tra i due pensieri che la voglia di eliminarsi a vicenda, lo si intuisce dal loro turbamento e i continui pensieri legati al rapporto passato.
Episodi in cui regna ottimismo, soprattutto conferita dalla giovane Leila, rapita dalle forze dell’Impero a cui Obi dovrà far fronte per salvarla. La giovane principessa, ad eccezione del fatto che sia terribilmente petulante, conferisce un tocco di spensieratezza ma soprattutto, come accennato, di positività, anche verso coloro che hanno perso la speranza.
Sei episodi intensi in cui si rivive lo spirito del primo Star Wars, con due icone che hanno ripreso il loro posto dove gli spetta, se proprio vogliamo trovare una pecca, manca un personaggio come Ian Solo che portava quella leggerezza e goliardia per stemperare certe situazioni.
Dopo questo ritorno alle origini, non dobbiamo far altro che aspettare la seconda stagione, per vedere l’evolversi (anche se conosciamo ben il finale) del rapporto tra i protagonisti.