Anno 2092, il Pianeta Terra è totalmente inquinato e James Sullivan, presidente della UTS Corporation ha creato una colonia artificiale, per pochi eletti. Il suo intento e rendere abitabile il Pianeta Marte, soltanto per quelli che lui ritiene meritevoli e in totale segretezza, distruggere la terra con un enorme ordigno esplosivo.
In questo scenario, si muove una squadra di “spazzini” dediti con la loro astronave” Victory” a recuperare detriti che vagano nello spazio. A capo di questa, sgangherata e piena di debiti formazione, vi è il Capitano Jang, l’ex soldato e ora pilota della Victory, Teo, l’androide umanoide Bubs e il meccanico di bordo Tiger Park, ognuno con una storia alle spalle più o meno drammatica, tutti in cerca di una rivalsa. Il loro lavoro di ripulisti di immondezza spaziale è al limite della legalità, non lesinano ad attaccare navi concorrenti. Durante il recupero di un detrito spaziale, i quattro, trovano all’interno una bambina di nome Dorothy, Kot-Nim in Coreano, la quale risulta essere un potentissimo ordigno esplosivo, ricercato dalla UTS Corporation e dai terroristi denominati volpi nere….
Se la trama vi rimanda a film fantascientifici made USA, vi sbagliate completamente, in quanto è una produzione Coreana che non ha niente da invidiare ai grandi blockbusters Americani. Trama dinamica e avvincente, combattimenti spaziai, colpi di scena a ripetizione, protagonisti carismatici in cui lo spettatore s’immedesima facilmente, effetti speciali di livello, tutto questo è “Space Sweepers” diretto da Jo Sung – Hee. Il quale senza dubbio si è ispirato a molte opere cult, dalle ambientazioni di Blade Runner ai combattimenti di Star Wars; il combattimento in volo tra l’astronave Victory e i droni della UTS, ricordano tanto quello tra i T-65 X Wing StarFighter dell’Alleanza Ribelle e i caccia Imperiali , avvenuta sulle Morte Nera. A proposito di quest’ultima, il centro recupero detriti la ricorda moltissimo.
L’equipaggio, scalcinato e variegato di personaggi particolari, riporta subito alla mente “ I Guardiani della Galassia”. Molte sono anche le idee giunte dagli anime: “Ghost in the Shell”, “Appleseed” (L’armatura dei soldati della UTS è molto simile al personaggio Briareos). La lotta nello spazio dell’androide Bubs, armato di arpione che lancia contro le astronavi, saltando da una all’altra, per poi rimanerci sopra in posizione statuaria, ricorda tantissimo “Tekkaman “.
Un ottimo film che pur avendo una durata di più di due ore, non stanca e non annoia, in quanto non vi sono momenti morti, anche perché la sceneggiatura non risulta appesantita da troppe lucubrazioni, senza per questo scemare nel banale e ripetitivo. Un lungometraggio che ha messo in risalto le grandi capacità cinematografiche della Corea del Sud. Che sia la nuova frontiera della Fantascienza?