Il gioco d’azzardo è la materia principale preso l’Accademia privata Hyakkao e non conta se si bara o meno, l’importante è vincere per primeggiare e poter entrare nell’èlite della società per diventare influenti personaggi del mondo politico ed economico del Giappone.
In sintesi è il concetto dell’anime “Kakegurui” tratto dal manga di Homura Kawamoto, una serie intrigante in cui la protagonista, una misteriosa studentessa Yumeko Jabami è invasata del rischio, anche quando questo mette in gioco la vita stessa.
Il suo carattere mite e dolce con i compagni nella vita normale, si trasforma nel momento in cui si siede al tavolo da gioco e nel momento del raggiungimento dell’apice della tensione, per lei è un orgasmo di piacere.
Si troverà, durante il proseguimento della storia, ad affrontare direttamente il Direttivo Studentesco che stabilisce regole e modalità di pagamento dei debiti contratti nelle sfide, intensificando gli scontri in sfide sempre più cruciali e assurde.
L’opera, se all’inizio incuriosisce e entusiasma, per come potrebbe terminare l’incontro tra sfidanti, con il proseguimento, diventa ripetitivo con giochi dalle regole improbabili, da situazioni di vittoria dovuti a fattori non plausibili ed altre circostanze che riducono tutto l’anime ad un grossa bolgia di personaggi eccentrici, in possesso di un indole da “Super Io”.
Yumeko Jabami è senza dubbio la protagonista indiscussa, con un carisma che sovrasta tutti gli altri, i quali pur presentando caratteristiche ben precise e personalizzate, non riescono a riempire lo schermo ma rimangono completamente inghiottiti dalla personalità di Yumeko. La quale però viene, con tutte le sue qualità, sfruttata in maniera limitata, in quanto la conosciamo solamente all’interno dell’impianto studentesco, dando quindi un senso claustrofobico a tutta la vicenda.
“Kakegurui” è una serie che passato l’effetto sorpresa dei primi episodi, s’incanala su dei binari di ripetitività, dato che la storia è tutta basata su giochi d’azzardo, tralasciando l’aspetto psicologico dei personaggi all’infuori di questo sistema.
Un titolo da vedere sicuramente che lascia però un certo senso d’incompiuto, dato dalle enormi potenzialità che la sceneggiatura e i protagonisti possedevano ma che non sono stati sfruttati ed elaborati in maniera più approfondita.