Partiamo subito dal dire che se nel 1993 il film live di Super Mario fu un insuccesso, questo del 2023 “Super Mario Bros.” in animazione non è un capolavoro.
L’opera cinematografica diretta da Aaron Horvath e Michael Jelenic risulta banale, con una sceneggiatura under 8, per tutto il film si ha la sensazione che prima o poi qualcosa di stratosferico dovrà accadere ma che in realtà non accade mai.
Ad eccezione di qualche battuta o scena divertente, che ci si limitata a due o tre, per tutto il resto della pellicola si vive sul piattume e soprattutto sul già visto e stravisto, rendendo subito conto allo spettatore di trovarsi davanti ad un personaggio che probabilmente è meglio che continui a vivere le sue avventure nei videogiochi e non dedicarsi al cinema.
La trama si potrebbe ridursi così: Mario e Luigi, due idraulici che si sono messi a lavorare in proprio a Brooklyn, vengono risucchiata in una dimensione in cui il tremendo Bowser vuole sposare la Principessa Peach anche con la forza. Per far fronte a Bowser e al suo esercito, Mario che decide di aiutare la principessa, vanno a chiedere l’aiuto al Sovrano Cranky Kong….
Tanta azione, colori sgargianti, musiche che accompagnano le vicende, molti particolari che conducono al videogioco ma tutto questo non alza il livello qualitativo, “Super Mario Bros.” probabilmente è stato realizzato per i più sfegatati appassionati di questo games, per tutti gli altri è una spesa del biglietto inutile.
I vari personaggi che compaiono nel film, hanno una psicologia elementare che possiamo benissimo distinguere in bravi e ni cattivi, in cui tutto si limita in un semplice: bisogna salvare la principessa, superando alcune difficoltà, dopo un momento in cui sembra averla vinta Bowser, avviene il capovolgimento della situazione attraverso un colpo di scena già preannunciato che porta alla vittoria Mario.
Cosa salvare di quest’opera? Forse il momento in cui i personaggi guidano i Go Kart che riporta immediatamente ad uno dei capitoli meglio realizzati dalla Nintendo per la console ma poi, in quest’ora e mezza, si ha l’impressione che la trama si trascina faticosamente allo scontro finale. La curiosità maggiore avviene dopo i titoli di coda quando si vede un uovo bianco e pois verdi, si sente schiudere e poi lo schermo diventa nero e si sente: Yoshi!
Un personaggio tanto iconico che però non ha ricevuto il giusto merito, salvato in certi casi dalla simpatia di Donkey Kong che ha aggiunto un pò di verve nella trama in un animazione fluida, disegni ben assortiti ma è come se dovessi affermare che nella pietanza principale la parte più buona sia la salsa, sempre che il prodotto non fosse stato realizzato per un pubblico di bambini.