Le culture variano da Paese a Paese ma quando ci si inoltra nel Giappone, si entra in una realtà la cui cultura non è semplice tradizioni ma dei riti sospesi nel tempo.
“Svelare il Giappone” scritto da Mario Vattani e pubblicato da Scrittori Giunti, non è un libro che ci presenta la cultura Nipponica, è un viaggio sensoriale che ci proietta in un mondo in cui moderno e tradizione convivono, storia e miti si fondono, dove niente viene banalizzato, in cui ogni movimento, ogni forma artistica ha precise regole che sia la cerimonia del tè o l’appuntamento con il partner.
L’autore descrive così attentamente la vita della popolazione del Sol Levante che quando si è giunti al termine della lettura, si ha l’impressione di esserci stati. In oltre ogni argomento viene prima di tutto presentato con aneddoti o riferimenti storici, quindi si viene a sapere che l’infrastruttura ferroviaria si è sviluppata già nell’Era Meiji, l’imprenditore Hayakawa è stato l’inventore della moderna matita a mine, il Giappone è tra le prime Nazioni per consumo di whisky e il distillato Yamazaki è uno dei migliori a livello mondiale…. Tutto questo però è molto legato all’Occidente, infatti viene analizzato il fatto che i giapponesi, in vari fasi della propria storia, si sono adattati al progresso Occidentale, ad esempio prima del 1500 avevano un sistema loro per calcolare il tempo e solo nel 1872 si allinearono con gli altri Paesi, con lo stesso modo di calcolarlo con gli orologi, suddivisi in dodici quadranti.
Le varie espressioni artistiche, letterarie, cinematografiche, sociali, vivono su un’attenta ripetizione di gesti, ridotti al minimo ed eseguiti alla perfezione. La stessa scrittura degli ideogrammi diventa un’arte, questo “eccesso” forse per un Occidentale, ha la finalità di far trovare nell’individuo un equilibrio interiore.
Più ci inoltriamo tra le pagine e più scopriamo delle convenzioni sociali particolari, dalla scuola in cui sono gli stessi alunni a pulirla, al mondo del lavoro in cui i dipendenti usufruiscono di poche ferie, dell’obbligo non scritto dei vari impiegati di vestirsi in una determinata maniera. In tutto questo si entra in quella zona più nascosta, quella che non viene manifestata apertamente, i desideri più regressi.
L’opera dà un’ampia panoramica, si parla della “Via del Samurai” fatta di onore, lealtà, della Yakuza, il servizio ferroviario pulito, puntuale e le cui carrozze variano il loro design in base al tragitto che effettuano, i locali karaoke, le terme “onsen” in cui ci si va per rilassarsi , il tipo di allestimento di una casa in cui si cerca di dare una sensazione di infinito, eliminando tutto ciò che non è essenziale, la stessa bellezza estetica ha una concezione diversa da quella che concepiamo noi.
“Svelare il Giappone” non è un saggio, non è un romanzo, non è una guida è una lettura di emozioni, di stati d’animo che probabilmente ci permetterà di osservare il mondo Nipponico con uno sguardo non superficiale e meno occidentale, dando quell’importanza anche alle piccolezze che a volte non notiamo.