Tutti coloro che hanno vissuto i primi anni 90, quando è iniziata la “liberazione” della cultura dei cartoni animati Giapponesi, in cui si è scoperto che molti, della Generazione Goldrake, avevano continuato a mantenere ed ad interessarsi a questa passione, comparve nelle edicole una rivista “Mangazine”, riconoscibile dalla “N” maiuscola che campeggiava in mezzo al logo.
Possiamo considerarla la prima rivista ufficiale dedicata ai fumetti e cartoni animati Nipponici, prodotta dalla Casa Editrice Granata Press, fondata da Luigi Bernardi insieme a Luca Boschi e Roberto Ghiddi nel 1989. Uscì in edicola nell’Aprile del 1991 ma la Granata Press già nel 1990 aveva pubblicato un’altra rivista contenitore, in cui vennero presentati i manga di “Ken il Guerriero”, “Xenon” e “Baho”.
Mangazine fu una trovata rivoluzionaria, azzardata ma vincente, oltre a contenere i manga di “Lamù”, “Mai” e “ Kamui”, offriva una panoramica sul fumetto e cartone animato Giapponese, attraverso dossier, servizi, speciali, interviste che permise a molti appassionati, tra cui il sottoscritto, di conoscere tante curiosità e sfumature di una cultura fin a quel momento piuttosto fumosa. Un esempio su tutte che oggi sembra banalità, i fumetti erano i manga e i cartoons gli anime che sovente viene realizzato il manga e poi, se questo ottiene successo avrà una trasposizione animata. Mangazine in seguito pubblicò sulle sue pagine titolo come “Ranma1/2”, “Patlabor” e delle brevi storie di Rumiko Takashi: “ Il Bersaglio che Ride” e ”Oltre le Fiamme”.
L’opera in questione diede una svolta epocale alla diffusione e a riconsiderare i cartoons nipponici, fino all’ora sempre visti con diffidenza, grazie ad un lavoro accurato della Redazione che era formata da alcuni ragazzi che poi abbiamo imparato a conoscere come i “Kappa Boy”. L’iniziativa purtroppo si concluse con il numero 47 nel Maggio 1995, in quanto la Casa Editrice chiuse lasciando un vuoto tra gli appassionati, sconcertati da una situazione repentina e inaspettata.
Ancora oggi va la gratitudine di tantissimi lettori per aver arricchito il panorama culturale del fumetto e di aver gettato le basi per quello che possiamo leggere oggi, Mangazine esplorò un mondo, per gli italiani, del tutto vergine, permettendo di apprendere e conoscere.
Se oggi possiamo leggere titoli vari, poter affrontare certe discussioni, vedere anime unici, ricordiamoci che tutto partì da quel Aprile del 1991 e da “N” messa in bella vista.