Un mangaka, viene considerato Maestro del manga, quando riesce a creare opere innovative, uniche che riescono ad influenzare per stile e composizione scenografica altri futuri autori.
Tra coloro che si possono considerare maestri, c’è senza dubbio Go Nagia, conosciuto soprattutto per l’originalità delle sue serie robotiche ( Mazinger, Jeeg, Getta Robot…) o per intense opere horror (Devilman, Mao Dante, La Divina Commedia….). Ma si è cimentato in tanti altri generi, realizzando opere uniche. Una di queste è “Kekko Kamen – La Maschera Libidinosa”, realizzata nel 1974, un manga di genere parodistico che fa il verso ad una serie famosa del periodo “Gekko Kamen” conosciuta da noi come “Moon Mask Rider”.
Ambientato nella scuola Sparta, situata in mezzo alle montagne della prefettura di Nagano, in cui vige una disciplina militare e tutte le allieve che non riescono a superare gli esami, sono costrette a subire delle punizioni corporali perverse che sfociano in giochi erotici; coloro dediti a queste pratiche sono i docenti seviziatori.
In soccorso degli studenti arriva la paladina della giustizia: Kekko Kamen che nasconde il suo viso ma non il suo corpo, i suoi unici indumenti sono una maschera, dei guanti, degli stivali e una sciarpa di color rosso, utilizzando i nunchaku e il suo agile e sensuale corpo, combatte i soprusi, perpetrati nella scuola diretta dal preside Unghia del piede di Satana.
L’opera come potete ben capire è ricca di fanservice, senza per questo mai cadere nel volgare o nel trash, mantenendo un tono umoristico pieno di trovate e ricco di citazioni ad altri manga come Cyborg 009, Kitaro dei Cimiteri, Tetsujin 28, Atom, Fantaman… ma anche ad autoparodie come Harenchi gakuen (Scuola senza pudori).
Il manga è pieno d’azione e di protagonisti assurdi che rendono ogni capitolo una sorpresa; lo stile di Go Nagai è perfetto per questo tipo di storie, molto attento a delineare le figure femminili, semplici, lineari, aggraziate; mentre quelle maschili sono grottesche quasi deformanti. Spettacolare è la mossa finale dell’eroina, ovvero atterrare l’avversario con una headscissors takedown ( mossa di wrestiling ) volante con la quale preme il suo inguine contro la faccia della vittima, il quale rimane con un espressione da ebete.
Per quanto l’opera sia di genere ecchi – umoristico – azione, è una forte in essa una denuncia contro il sistema scolastico Nipponico, troppo estremizzato che porta gravi problemi sulla salute e psiche dei ragazzi. Una trovata narrativa intelligente e pungente che merita di essere letta, reputo Kekko Kamen un titolo veramente valido, se all’inizio potrebbe essere imbarazzante vedere questa eroina con il seno scoperto che lotta, la sua nudità in seguito passera quasi inosservata perché sarete avvolti dalle vicende e dal grido di battagli: “ Anche se nessuno conosce il suo viso, tutti ne conoscono il corpo! Kekko Kamen…”