Anni 70, presso l’albergo May Royal situato sul confine tra Colorado e Nevada, sette sconosciuti vi alloggiano, ognuno con un proprio segreto che custodisce, ognuno che dichiara di essere qualcuno che non è……
Film ricco di colpi di scena, magistralmente condotto su diversi punti di vista da parte dei vari protagonisti, un lungometraggio che neanche tanto velatamente strizza l’occhio all’opera di Quentin tarantino “ The Hateful Eight”.
Thriller, giallo, tra il pulp e lo splatter, il regista Drew Goddard in maniera audace riesca a dar vita ad una trama intrigante in cui niente e scontato, in cui tutti sono vittime e carnefici di una situazione che pian paino raggiunge il culmine con il massacro finale, in un apoteosi di follia collettiva. Una follia lucida come se partecipassero ad un death games, magistralmente interpretati dagli attori, ognuno a perseguire il proprio fine senza curarsi degli altri che possono essere eliminati senza problemi se interferiscono allo scopo finale.
“7 sconosciuti a El Royal”, uscito nelle sale nel 2018, è un psichedelico lungometraggio che potremmo considerare senza tempo, in cui si mette a dura prova il sogno americano che risulta un’irrisoria illusione, dove tutto ha una doppia faccia, nascondendo il lato oscuro.
Si arriva, dopo colpi di scena e situazioni grottesche ad un finale senza vinti e vincitori, perché coloro che sopravvivono è avvenuto per una pura casualità come nel momento in cui viene fatta girare la pallina sulla roulette e questa cade su un determinato numero e colore.