Questo è proprio il caso di porsi la domanda “perché”.
Perché realizzare un storia che non aggiunge niente di nuovo sul personaggio che già conosciamo, oltre a dargli una rappresentazione non solo grafica ma anche psicologica diversa da quella realizzata anni fa, in cui i personaggi di contorno, in questo contesto, non assomigliano fisicamente neppure a quelli originali?
Il manga “Yuria. la stella dell’amore materno”, mi ha lasciato molto e ripeto molto perplesso, speravo che l’autore Akimi Kasai, andasse a realizzare una storia inerente al periodo in cui la ragazza era stata “imprigionata” nella città La Stella del Sud, oppure la sua consacrazione ad ultimo guerriero di Nanto. Dei retroscena del periodo in cui Ken di addestrava, invece viene presentato uno scorcio di vita piuttosto labile, nella prima storia viene messa in evidenza la sua capacità di prevedere il futuro altrui, in questo caso di una bambina molto affezionata a lei. Mentre nella seconda storia, Yuria, diventa un personaggio tramite tra la rivalità tra Juza e Shin, facendogli capire che possono mutare il loro destino.
Il disegno è ben realizzato, pulito e preciso nel aspetto anatomico, l’azione risulta incalzante e ben rifinita nelle mosse marziali. Se questo Manga fosse stato scritto per un personaggio ex-novo sarebbe ottimo, peccato che invece si è voluto riprendere in mano un personaggio ben conosciuto. Quindi ritorniamo al punto di partenza: Perché?