Per rendere omaggio a Pietro Tiberi, immortale voce di Tetsuya ne “il Grande Mazinga” abbiamo deciso di anticipare l’uscita dell’articolo che stavamo preparando.
Il Grande Mazinga è una serie di animazione creata dal prolifico autore Go Nagai. Composta di ben 56 episodi si inserisce nello stesso filone narrativo di Goldrake e di Mazinga Z. Contestualmente all’animazione (mandata in onda per la prima volta l’8 ottobre 1974), si snodano le vicende del manga (curate da Gusaku Ota) che, oltre ad approfondire il carattere e le tematiche dei personaggi, segue un proprio filone narrativo discostandosi dalla serie animata.
La serie ha inizio con la fine di Mazinga Z, anzi, il Grande Mazinga compare proprio nell’ultima puntata di Mazinga Z salvando la vita a Koji Kabuto.
La seconda parte dell’ultima puntata di Mazinga Z Dove compare il grande Mazinga (Sottotitolata in italiano, poichè non è mai stata tradotta)
httpv://www.youtube.com/watch?v=C8M4gyMv9l8
Rivedendolo oggi il Grande Mazinga è forse uno dei pochi anime che regge il confronto con le animazioni attuali. I corpi mostruosi dei Mikenes, dove parti e volti umani vengono inseriti in terrificanti cyborg, ancora oggi fanno bella mostra di sé ed affascinano, così come le atmosfere a volte cupe ed a volte ricche di tensione della serie animata.
LA STORIA
L’anticolo popolo greco dei Micenei, per sfuggire ad un cataclisma, si rifugia nelle viscere del pianeta Terra, cercando di sopravvivere grazie ad un sole artificiale. I loro corpi però diventano deboli e fragili e, per potere sopravvivere, grazie alle loro conoscenze avanzate decidono di trasformarsi in cyborg. Con il passare dei secoli però i corpi sono stati modificati e resi mostruosi, grazie all’intervento del Generale Nero che, comportandosi come un tiranno, converte parte della popolazione in soldati robot e parte in mostri da combattimento.
Il suo scopo è quello di riappropriarsi del mondo esterno: il pianeta Terra.
A comandare i Mikenes una creatura la cui esistenza non viene mai spiegata completamente, né nel cartone animato e nemmeno nel manga: l’imperatore delle tenebre, una sorta di creatura fiammeggiante con strani poteri.
L’imperatore delle tenebre però non prenderà mai parte ai combattimenti e quindi non si scoprirà mai di più sulla sua identità all’interno della serie animata.
Nella serie vengono anche riciclate le figure del Granduca Gorgon, un essere metà uomo e metà tigre, già presente in Mazinga Z (e che morirà nel ventiduesimo episodio del Grande Mazinger) ed il Dr.Hell (il cattivo di Mazinga Z) che ha perso la sua identità umana ed è diventato un cyborg legato ad un’enorme macchina.
Il Grande Mazinger venne costruito da Kenzo Kabuto, figlio di Juzo Kabuto (creatore di Mazinga Z) e padre di Shiro e Koji Kabuto (pilota di Mazinga Z). Il Grande Mazinga è superiore a Mazinga Z, sia per la sua struttura (è composto di una lega chiamata Nuova Zeta o NZ) che per armi più efficaci come il grande boomerang, la spada diabolica e la capacità di volare senza bisogno di aspettare l’invio delle ali (come accadeva con mazinga Z). Le armi quindi sono più potenti, ma meno varie di quelle di Mazinga Z.
Al Grande Mazinger viene affiancato un secondo robot di sembianze femminili, ma di minore potenza: si chiama Venus Alfa ed è pilotato da Jun Hono, una bellissima ragazza mulatta, figlia di una giapponese e di un africano (o forse un afroamericano).
Come spalla comica compare anche Boss (già presente anch’egli in Mazinga Z) che con il suo Boss Robot (chiamato spesso boss borot in Giapponese, dove borot significa spazzatura) cerca di affiancare i due protagonisti con divertenti siparietti comici.
I FILM
Il grande Mazinga apparte in quattro film per il grande schermo: Il Grande Mazinger contro Getta Robot, Il Grande Mazinger contro Getta Robot G, Ufo Robot Goldrake contro il Grande Mazinger e Ufo Robot Goldrake, Getta Robot G ed il Grande Mazinger contro il Dragosauro, uno dei film più belli tra quelli di reunion di robottoni.
LA SIGLA
Come dimenticare la spettacolare sigla del grande Mazinga? I testi sono di Franco Migliacci, la musica e l’arrangiamento di Massimo Cantini. La sigla è cantata dai Superobots. Eccola!
httpv://www.youtube.com/watch?v=abIvPwoaI6Y