L’ebrezza che si riscontra nel leggere un fumetto, l’emozioni che trasmettono le tavole disegnate dagli autori non le si riscontrano in tutte le opere. Inoltre, vi sono titoli le cui vicende sono in grado di far venire addirittura la pelle d’oca, questo è il caso di “AngaM” su sceneggiatura di Delos Veronesi e disegni di Ivan Passamani.
Un fumetto che già dalle prime scene, incolla il lettore all’albo, disegni puliti, accattivanti, dettagliati sui primi piani dei personaggi, in quello stile denominato “manga all’italiana”, con una perfezione e un dinamismo da far invidia ai mangaka Nipponici.
Sono trascorsi 1000 anni da quando Zeus ha dato vita all’Universo, in questa creazione ha dato origine alla razza di mortali, dandogli la ragione, lasciandoli la libertà sbagliare ma anche di evolversi. Su di loro vegliano i suoi Araldi: i figli di Orione, detentori del sapere Supremo che però considerano gli umani infimi e primitivi, una razza inferiore che disprezzamente chiamano Angam.
Sulla Terra viene inviato Rigel, un figlio di Orione, essere immortale eletto, come i suoi fratelli, a difendere l’Universo, a cui è stato concesso ricevere il dono più grande: l’UD, la chiave del potere universale per diventare immortali.
Il suo compito è trasformarsi in un Angam e trovare il professore Isaac Judo, il quale sta conducendo ricerche proprio sul UD e distruggere le ambizioni degli umani. Sotto il falso nome di Jin Waki scoprirà una nuova realtà di vita….
L’opera presenta un ritmo e uno stile narrativo incalzante, si entra dopo poche tavole subito nel vivo della trama. Il tratto potrebbe, a primo impatto, ricordare immediatamente Devilman di Go Nagai, quei chiaro scuri, quelle atmosfere thriller, il mistero che si cela nelle profondità della trama ma in questo lavoro c’è elementi che stupiscono il lettore, il quale viene preso da una forte partecipazione agli eventi.
E’ un fumetto che si legge da solo, ci si trova alla fine dell’albo senza accorgersene con la trepidazione e la foga di sapere come proseguiranno gli eventi, in quanto si è consapevoli che arriveranno grossi colpi di scena.
Non c’è da rimanere imbarazzanti nel definire questo AngaM un capolavoro di letteratura, in cui gli autori si denota, hanno infuso non solo le loro competenze ma soprattutto la passione.