Nuovo albo e nuove avventure per Aquaman, anche se in questo numero “Terrore dalla Fossa”, le vicende continuano a ruotare intorno ad Aqualad che si trova nella ex colonia penale di Xebel, per una missione imposta dal padre Black Manta come “favore,” per avergli concesso la testa del Mecha Manta, contenente l’ intelligenza artificiale del nonno.
Il ragazzo, con quello che sta accadendo, visto sul numero precedente, decide di aiutare l’esercito di Xebel, in particolar modo il la giovane guardia locale, Ha’wea, che ha conosciuto, dall’attacco delle creature della Fossa, le quali pretendono qualcosa che gli è stato sottratto.
Con le sue abilità di idrocinesi e elettrocinesi e l’aiuto di Mecha Manta, riesce a disperdere le creature marine. Xebel è anche il mondo da cui arriva sua madre, decide così di non portare a termine la missione comandatagli dal padre, anzi, prende la decisione di tagliare definitivamente i rapporti con lui e lo invita a star lontano dalle madre.
Tutto questo sta accadendo, mentre al matrimonio di mera regna caos, in cui Ocean Master vuole riprendersi il trono di Atlantide.
Trovo questa diversificazione dalla storia principale, poco incline nel aggiungere particolari utili e salienti, all’evolversi della lotta per il Regno di Atlantide. L’introduzione di Aqualad, soprattutto nel caso degli ultimi due albi, è una conseguenza di una continua e progressiva perdita di carisma e centralità di Aquaman: prima Mera, poi la figlia, Ocean Master…. Tanti personaggi , intorno ai quali dovrebbe agire Arthur, imponendo la sua figura e che invece si trova a fare da spalla.
Mentre gli altri eroi DC, rappresentano il vero fulcro delle trame, in quanto gli hanno affidato le capacità ci come deve progredire la storia, in Aquaman invece è il contrario, ovvero egli è soggetto alle vicende e in base a queste, può essere più o meno il protagonista.
Si ha l’impressione che gli autori che prendano in mano l’ex regnante di Atlantide, abbiano paura di osare che possa diventare un supereroe scomodo o eccessivamente potente; risulta molto più incline alla sua posizione l’Aquaman degli Anni 60-70 che si basava su storie che ricalcavano un clichè abitudinario che adesso, in cui potrebbe dare il meglio di sé con trame non solo fatte d’azione.