Abbiamo intavolato Blaze, la rielaborazione del gioco tradizionale russo Durak, e proprio a questa provenienza insolita possiamo legare un sapore insolito, nuovo per il nostro palato europeo.
Ogni partita si gioca su due fasi. Nei primi round si deve prestare attenzione a scartare dalla propria mano le carte dal valore facciale inferiore, per creare una mano più potente con cui affrontare la seconda fase. A inizio partita si pesca una carta, e il suo colore sarà quello dominante per tutto il round (praticamente diventa il seme di briscola).
Le carte girano col sistema delle sfide: inizia il giocatore più giovane, sfidando chi siede alla sua sinistra. La prima azione è comporre il proprio attacco, ossia mettere sul tavolo un numero di carte uguali tra loro, preferendo quelle di basso valore.
Lo sfidato dovrà ribattere a questa mossa opponendo a ciascuna carta una di pari colore e valore. Se non ha in mano carte con queste caratteristiche può sceglierne una dal valore facciale più alto. Se anche questa opzione non è possibile si può controbattere giocando una carta del colore dominante, che vale come jolly. L’attaccante potrà utilizzare solo i primi due valori messi in campo, mentre la difesa può spaziare a sua discrezione.
Oltre ad attaccante e sfidante c’è anche il supporto, ruolo che tocca al giocatore alla sinistra dello sfidato. Quest’ultimo può solo giocare carte in aiuto all’attaccante, e il suo scopo è sempre quello di liberarsi delle carte scadenti.
La sfida termina quando sul tavolo sono disposte al massimo 5 carte di attacco e 5 di difesa.
Se il difensore ha risposto a tutte le carte di attacco queste vengono scartate, e tutti i giocatori vanno alla pesca fino ad avere nuovamente una mano da 5 carte.
Se invece il difensore non è riuscito a difendersi dovrà prendere in mano tutte le carte che sono state utilizzate (non è necessariamente un male perché anche con molte carte basse la sua mano può essere efficace nelle sfide successive).
La manche finisce quando si esaurisce il mazzo di pesca. È possibile arrivare a questo momento con meno di 5 carte in mano, è un ottimo vantaggio.
Nella seconda fase ci si deve concentrare sull’obiettivo di liberarsi delle carte più rapidamente possibile, per pescare le Piume dell’uccello di fuoco e guadagnare punti. Una volta che si rimane senza carte in mano si pesca la carta Piuma del valore più alto disponibile e si esce dal gioco, mentre gli altri continuano, pescando Piume di valore via via inferiore fino a che non resta un ultimo giocatore con delle carte in mano, che non guadagna alcuna Piuma.
Un secondo metodo per guadagnare punti è la scommessa: si punta una carta (a faccia in giù) sul giocatore che supponiamo finirà per ultimo le proprie carte, quindi sul perdente. Se la nostra predizione si avvera guadagniamo la carta scommessa e la mettiamo tra i nostri punti. Se invece abbiamo puntato male, il giocatore che credevamo avrebbe perso guadagna la nostra scommessa tra i suoi punti.
È un gioco più complesso da spiegare che da mettere in pratica. Il concetto della risposta al colore in tavola è utilizzato nei giochi tradizionali (si pensi ad esempio al Tressette, dove è definito “palo”) nelle prime partite c’è una buona dose di fortuna ma se si ha buona memoria e si è in grado di contare le carte passate diventa subito molto più strategico.
Una volta superato lo scoglio della comprensione delle regole è proprio un bel gioco, non fatevelo scappare!
Pregi: estetica armoniosa ed esotica, i disegni hanno colori vivacissimi e riflessi metallizzati.
Difetti: mescola diversi elementi, per cui è complesso da spiegare.
Scheda tecnica
Numero di giocatori: da 3 a 5
Durata media: 20/30 min.
Età suggerita: da 12 anni in su
Lingua: italiano, nessuna dipendenza dalla lingua
Designer: HeidelBÄR Games Team
Distribuito da: Studio Supernova