“Botteghe di Tokyo. L’arte del disegno di Mateusz Urbanovicz” , edito da L’Ippocampo, è un albo illustrato che ci conduce nel mondo delle botteghe tradizionali giapponesi e nel loro rapporto unico con l’arte del disegno. Può essere anche considerato come una guida turistica che indica la posizione delle tappe da fare nel corso del viaggio. Per aiutare il lettore in questo scopo ogni capitolo inizia con una mappa della prefettura presa in esame, corredata da una legenda che evidenzia i negozi lì presenti.
L’introduzione del libro permette al lettore di comprendere lo scopo dell’artista nel riprodurre le botteghe che ha visto nel suo soggiorno a Tokyo e di creare un legame con la città in modo da potersi calare totalmente in questo viaggio . Le botteghe scelte sono quasi tutte costruite durante l’era Shōwa, tra il 1926 e il 1989; vengono descritte in modo dettagliato nei minimi particolari, sia in italiano che in giapponese, e ogni particolare viene riprodotto nelle illustrazioni. Inoltre per ogni bottega, l’autore ha voluto inserire:
- il nome della bottega
- l’anno di costruzione
- la tipologia di negozio
- l’indirizzo dove trovarle (anche se alcune sono state demolite, o sono diventate abitazioni private o hanno cambiato indirizzo.)
- curiosità e caratteristiche delle costruzioni
In alcuni casi i locali vengono rappresentati minuziosamente anche all’interno, nulla viene lasciato al caso , come nel Dosanko Senju 1-chōme , ristorante di ramen situato nella zona est di Tokyo , o nella libreria Seishin-dō , o nel SaKagura Chidori, un bar che si trova a Nishi Ogikubo. Questa attenzione ai particolari rende l’immagine interessante e realistica.
Un altro aspetto che ho apprezzato molto di questo libro è il fatto che non sia solo un albo illustrato ma che fornisca anche interessanti approfondimenti sulla storia e le tecniche artistiche utilizzate per realizzare ogni tavola. Questo lo rende una lettura adatta sia per gli amanti dell’arte che per i curiosi che desiderano scoprire di più su questa particolare forma d’arte. L’ultimo capitolo è dedicato all’atelier di Mateusz Urbanovicz e a come ha realizzato le illustrazioni; vi è la descrizione dello studio e di come è organizzata una sua giornata. E’ molto interessante osservare i vari strumenti che utilizza per dipingere , quale pennello preferisce in base a ciò che deve riprodurre, quali colori sceglie e comprendere il significato di certe scelte.
Mateusz Urbanovicz avvicina i lettori alle diverse tecniche di disegno utilizzate per rappresentare le botteghe. Si va dal disegno tradizionale con matite e pennelli, all’utilizzo di tecniche più innovative. Ogni tavola viene prima realizzata partendo da uno schizzo a matita, per poi tracciare le linee con l’inchiostro fino ad arrivare a dipingere con gli acquerelli .
Il rischio più grosso è quello di perdersi all’interno di ogni illustrazione, osservandola e ammirandone i dettagli fino a trovarsi completamente coinvolti dal disegno e pensare di passeggiare tra le stradine di Tokyo fermandosi davanti ad una o all’altra bottega, magari in compagnia di qualche personaggio incontrato negli anime.
conoscere meglio la cultura giapponese.
conoscere meglio la cultura giapponese.