Non sempre le ciambelle riescono con col buco ma in questo caso non è riuscita neppure la ciambella.
Capitan Marvel risulta qualcosa di già visto, in cui c’è poco da entusiasmarsi, in oltre la caratteristica dell’Universo Marvel che era una certa ironia per spezzare dei momenti drammatici, risulta fuori luogo e banale.
La direzione del film, affidata ad Anna Boden e Ryan Fleck è inferiore agli altri film Marvel, la protagonista Brie Larson, sembra del tutto fuori luogo, non riesce a dare quel carisma con cui catturare l’attenzione degli spettatori.
L’opera, paradossalmente, è mantenuta su livelli non soporiferi grazie ai personaggi comprimari che risultano in certi frangenti piuttosto accattivanti, con alcune intuizioni che creano un certo phatos.
Alcune scene, in particolar modo quelle inerenti al volo ed inseguimenti con gli aerei, sembrano delle scopiazzature da film quali “Top Gun” e “Star Wars”, mentre in alcune situazioni ambientate nello spazio ricordano “Green Lantern”!.
Interessante è stato scoprire per quale motivo Nick Fury ha la benda sull’occhio, oltre a rivedere Ronan l’Accusatore, conoscenza dei “Guardiani della Galassia”.
Se vogliamo giustificare questo tipo di stile, possiamo dire che la Marvel ha voluto rappresentare qualcosa di completamente diverso, rispetto la nascita degli altri supereroi, di quanto visto finora .
La trovata interessante è stata quella di ambientare gli avvenimenti negli Anni 90, con molti cameo di quegli anni.
Personalmente ritengo che il film è da vedere soltanto per non arrivare impreparati a “The Avengers -Endgame”, senza avere l’idea di chi è Capitan Marvel… dubbio che rimane dopo aver visto il film dedicato a lei.