In occasione dell’evento di Cartoomics 2019, sono andato a intervistare, il Direttore Artistico di Epicos: Luca Panzieri, il quale gestisce, ottimamente, alcune delle gare cosplay più importanti a livello Nazionale, tra le quali proprio Cartoomics . E’anche un carissimo amico, con il quale frequentavamo le fiere quando il cosplay era qualcosa di ancora non ben definito e ci si ponevamo la domanda se i Cartoni Animati non ci avessero fatto un po’ male!
Come vieni a conoscenza del mondo Cosplay.
La mia “avventura” nel cosplay inizia per caso nel 1998 all’età di 14 anni.
Mi trovavo a Roma con i miei genitori, mi sono trovato a passare vicino ad Expocartoon, vedendo tutta quella gente mi sono incuriosito e ho convinto i miei genitori a comprare i biglietti per assistere quell’evento.
Rimasi estasiato e quindi decisi di cimentarmi anche io nel parteciparvi, ricordiamo che in quel periodo non si usava ancora il termine “cosplay”, anzi non si aveva ancora bene l’idea che cosa fosse questo tipo di hobby-divertimento nel vestirsi da cartone animato.
Il mio primo costume fu quello di Obi Kenobi da Star Wars, un costume improvvisato: tunica di arti marziali, spada laser giocattolo… ma avevo tanto entusiasmo.
Nel 2000, sempre ad ExpoCartoon, ultima edizione prima che diventasse Romics, partecipai con altri ragazzi con il gruppo degli X-Men. Da quel momento inizia a frequentare altre Fiere per l’Italia.
La tua passione sei riuscita a trasformarla in lavoro…
Anche questo è nato per caso. Nel 2004 in occasione della kermesse di Fumettopoli a Milano, con degli amici ci eravamo presentati alla gara cosplay con “La Famiglia Addams”.
Dato che l’impianto audio non funzionava proprio bene, chiesi all’organizzatrice Mab, se potevo occuparmene io ad inviare la traccia audio del mio gruppo.
Come avevo gestito la situazione era piaciuta allo staff , tanto da chiedermi di presentare l’edizione successiva (2005).
Questa esperienza di presentatore è maturata con altre Fiere e Convenction, quindi nel 2010 ho unito l’esperienza sul palco, con gli studi teatrali e lavorative come animatore nei villaggi turistici Valtur. Viene fondata “Cosmoviex” che per 5 anni, tra alti e bassi, si attiva nella gestione e realizzazione delle gare cosplay.
Dato che troppo spesso il nome “Cosmoviex” veniva storpiato, decisi di cambiarlo, mantenendo il suffisso “cos” che rimandasse al termine “Cosplay”. Nel 2015 nasce “Epicos”: Entertainment People in Cosplay (Intrattenimento gente in costume), con il quale porto avanti progetti non soltanto nelle Fiere ma anche per avvenimenti al cinema , ad esempio per delle anteprime e soprattutto nei Centri Commerciali.
Da quando hai iniziato a fare cosplay per divertimento a oggi che è diventato il tuo lavoro, sono passati più di 20 anni. Quanto è cambiato il panorama cosplay.
Sono cambiate tante cose. Non voglio dire in bene o in male, dico solo che è un fenomeno che si è evoluto, un po’ come la musica, la moda, le auto…
Quando ho iniziato io era una novità, si era in pochi e quando il pubblico incontrava qualcuno in costume, vedeva in lui il personaggio in carne ed ossa.
Con il tempo è aumentato il pubblico, coloro che facevano cosplay, il giro di soldi, il marketing… anche la realizzazione dei costumi è cambiata, dalle tecniche di lavorazione ai tipi di materiali utilizzati.
Anche la stessa ricerca dei materiali per la realizzazione del costume non era facile, adesso con internet è possibile reperire tutto.
Pensa che il mio costume più caro è stato quello di “Ghostbusters”, ci avrò speso circa 40 euro: una tuta da lavoro colore marrone, mentre per lo zaino protonico una struttura in legno, una scheda elettronica in una fessura di polistirolo….
Oggi invece si vedono costumi costati anche migliaia di euro, per non parlare di tutto l’aspetto scenico. Questo dovuto anche al fatto che agli inizi c’era anche meno pretese sia dagli stessi cosplayers che dal pubblico.
Possiamo dire che se una volta era il personaggio che sceglieva il cosplayers. Oggi abbiamo cosplayers che realizzano costumi, magari visti soltanto su Art Book, perché molto accattivanti e quindi possibili vincitori nei Contest, senza però conoscere niente del protagonista.
Negli ultimi anni si è evoluto molto il lato competitivo, lo spettacolo è di altissimo livello e i premi sono diventati di una certa importanza; a discapito della goliardia e anche con una diminuzione degli iscritti nelle gare, in quanto molti appassionati ragionano che non potendo competere per vincere il premio, decidono di non partecipare. Purtroppo si perde così il gusto del divertimento, il quale non è solo per chi guarda ma soprattutto di chi sale sul palco.
La situazione è talmente cambiata che le interpretazioni sono diventate quasi professionali a discapito delle parodie, le quali sono sparite, tanto che abbiamo dovuto eliminare il “Premio Simpatia”. Per incentivare gli esordienti in questa passione, abbiamo istituito il premio “Il Mio 1° Contest”, il cui premio è un barattolo da 5Kg di Nutella, questo per ricordare il vecchio spirito goliardico con cui si faceva cosplay.
Oltre a questo, molti cosplayers non partecipano alle gare, perché interessanti ad altri contenuti come set fotografici, interviste ….
Progetti futuri per Epicos?
Molti. Alcuni in fase di realizzazione, altri in cantiere.
Stiamo per realizzare uno spettacolo con storie e personaggi della Marvel e DC, sulla base delle musiche Disney.
Vi è il progetto di una casa Horror in stile Cosplay e poter portare ospiti stranieri del mondo cosplay, per far conoscere nuove realtà di questo fenomeno.
Ci fai un saluto per i lettori di Mondo Japan.
Che state aspettando. Prendi carta stagnola, vinavil, stoffa e costruisciti il tuo scudo da Supereroe, senza la stampante 3D e lanciati in mezzo al pubblico!!!!!!!!