Le sorelle Giussani negli Anni 60 crearono forse il personaggio fumettistico che rappresentò al meglio il genere noir: Diabolik.
La figura del re del terrore, con quel suo modo anticonformista, anarchico e ribelle alle regole della società, divenne subito un cult per i lettori, tanto che nel 1968 venne realizzato un film diretto da Mario Bava.
Il lungometraggio, pur essendo avvincente per i colpi messi a segno dalla coppia Diabolik- Eva, risulta in alcuni frangenti piuttosto lento nella narrazione, questo dovuto ad una sceneggiatura che all’interno del film crea tre storie, in cui il ladro mascherato prima ruba, sotto gli occhi dell’ispettore Ginko, 10 milioni di dollari, poi quest’ultimo per poterlo arrestare, arriva ad accordarsi con il boss della malavita Ralp Valmont ed escogitando un piano, pubblicizzerà l’arrivo di una collana di smeraldi che desterà l’interesse di Diabolik; ed infine vedremo l’anti-eroe rubare un lingotto d’oro di 20 tonnellate. Portatolo nel suo rifugio segreto lo fonde ma irrompe l’ispettore Ginko, tra sparatoria e un esplosione, Diabolik viene investito dal getto di oro fuso. Ridotto ad una statua aurea, riceve l’ultimo saluto dalla sua compagna Eva mentre Ginko è soddisfatto per la sua vittoria, appena l’ispettore va via, gli occhi di Diabolik ammiccano furbescamente….
L’opera rispecchia il genere del fumetto nero del periodo, purtroppo però è stata molto ridimensionata a livello di violenza, Diabolik risulta un semplice ladro tanto da essere quasi anonimo, poca espressività e grosse lacune sotto l’aspetto psicologico. Eva diventa troppo secondaria, rispetto al fumetto, con un atteggiamento quasi abulico. La sua figura viene solamente esaltata, attraverso l’aspetto sensuale ed erotico di un genere fumettistico che nasceva e che aveva le sue massime espressioni in Barbarella e Vampirella. Ottimamente sceneggiata l’ambientazione e l’aria che si respira di quegli anni, tra musica beat con colori e sonorità psicadeliche, inserendolo in uno stile molto pop per il periodo. Un film basato sul filone fumettistico di moda in quel periodo, diventando un cult negli anni.