Con Dylan Dog, le storie, sono sempre una scoperta di realtà che non sempre sono quelle che si vivono.
Nell’albo “Dylan Dog Color Fest -I Vivi e gli altri” con sceneggiatura di Manzo Enrico, Barbato Paola e Enna Bruno con disegni di Giordano Alessandro, Camagni Jacopo, Dall’Agnol Piero, il lettore è proiettato in tre storie in cui si ha una percezione dell’effimero della vita che ci circonda.
Una sceneggiatura dalla connotazione onirica, porterà l’indagatore dell’incubo a vivere, direttamente e indirettamente, esperienze che viaggiano su una linea sottile che divide il reale dall’irreale. Un labirinto di mondi paralleli in cui il protagonista prende per mano il lettore, perché questo non si smarrisca tra le pagine.
Negli anni Dylan Dog è il frutto di un’innovativa riflessione critica sull’evoluzione delle sue indagini, le quali sono diventate più che altro un viaggio per conoscere se stessi.
Tre storie, ognuna con un tratto diverso per rivolgersi ad un più ampio pubblico ma che rischia invece di creare tanta confusione. In tutti i tre racconti, si riscontra un lavoro di profonda introspezione sia del protagonista sia di chi gli è accanto.
Nel primo lavoro “Presenza Invisibile”, la vicenda si svolge in un ipotetico futuro, in cui l’ispettore Bloch, ormai anziano, cerca la tomba di Dylan al cimitero…
La seconda storia “Uno Sguardo Malvagio” che ritengo quella più interessante, con una trama più coinvolgente e con aspetti meno Freudiani, tutti realizzato con un disegno fresco, leggero e dinamico. Ambientazione Natalizia ma con la consegna di un regalo da parte di Dylan a Groucho, si apre un portale dal quale esce la Maschera del Krampus il peggior nemico dello spirito natalizio….
La terza “Tre Fantasmi”, Dylan vive l’esperienza della morte di un’altra persona….