La passione, la voglia di fare, l’interesse queste sono solo alcuni dettagli che scaturiscono dall’intervista fatta a Ilaria e Filippo, rispettivamente Presidentessa e Vice Presidente dell’Associazione Culturale Eva Impact.
Aver chiacchierato con loro è stato emozionante, perchè il loro entusiasmo ti permette di ricordarti quanto sia magnifica la passione per gli anime e manga, con i quali da bambino trascorrevi parecchie ore.
L’Associazione che gestiscono è un importante fulcro culturale, in cui attraverso l’anime di Evangelion, ci si confronta con tante altre opere di animazione, per addentrarci profondamente in questa forma artistica di celluloide.
Ma lasciamo a loro la parola.
Come e quando nasce l’Associazione Culturale EVA IMPACT?
Filippo Petrucci: È un’idea che avevo in testa da anni, essendo appassionato della serie animata “Neon Genesis Evangelion” diretta da Hideaki Anno. Nel 2003 ho creato il sito “Distopia Evangelion”, in cui affrontavo la serie con un approccio analitico, considerandola nel suo contesto socioculturale. L’intenzione comunque era quella di creare qualcosa che non si limitasse solamente al virtuale ma qualcosa di tangibile, di fisico, che potesse essere un punto di riferimento per altri appassionati.
Nel 2010 l’ingresso in redazione di Ilaria ha permesso di sviluppare nuove sezioni, tra le quali quella delle news, e ha dato un apporto creativo permettendo la stesura di articoli di ampio respiro.
Nel frattempo hanno contribuito a “Distopia” vari nuovi autori, tra cui Simone Serra, che ha realizzato un’ottima e mastodontica analisi di “Evangelion” in più parti, denominata “ProgettoEVA2015”.
Per quanto riguarda EVA IMPACT, un importante input per la sua realizzazione fu la scoperta da parte nostra, tra il 2007 e il 2010, delle realtà associative giovanili, che ci ha invogliato ancora di più ad ampliare il nostro progetto: c’era la possibilità concreta di interfacciarci con varie realtà, da quelle istituzionali ai comitati organizzativi di eventi, dagli appassionati alle testate giornalistiche…
Il 23 Dicembre 2016 nasce ufficialmente la prima Associazione Culturale italiana dedicata a “Neon Genesis Evangelion” e al suo franchise, la quale analizza anche altre realtà di animazione, relazionandole all’opera di Hideaki Anno. Uno dei elementi per noi fondamentali è che la nascita dell’Associazione non ha sancito la morte del sito “Distopia Evangelion”: sono due realtà parallele che collaborano ma che rimangono distinte.
Nel Gennaio 2017, dopo poche settimane dalla nascita, effettuiamo la nostra prima esperienza ufficiale come Associazione, con una conferenza all’interno di un evento, riscuotendo un grande successo. Se dopo pochi anni siamo arrivati a questo punto, con all’attivo svariate conferenze, mostre, pubblicazione di volumi, è merito del lavoro serio e professionale di tante persone, tra le quali ricordiamo Ivan Ricci, responsabile grafico che si occupa delle mostre, della composizione dei volumi, delle grafiche per siti e social, e inoltre un ottimo talent scout per quanto riguarda gli illustratori emergenti.
Come ha risposto il pubblico nei vostri confronti?
Ilaria Azzurra Caiazza: Prima di dar vita all’Associazione abbiamo valutato attentamente se compiere o meno questo passo, in quanto un certo timore regnava tra tutti noi, ma le nostre paure sono svanite quando abbiamo avuto il primo contatto con il pubblico, che ha reagito molto bene ai nostri contenuti, anzi sembrava che stesse aspettando una realtà che non si occupasse solo di animazione fantascientifica vintage o solo di “Evangelion”. Un piccolo merito è stata la nostra capacità di presentare varie conferenze che, pur partendo dal medesimo argomento, ovvero “Evangelion”, variano di volta in volta per taglio e contenuto anche grazie alla partecipazione di nuovi ospiti, offrendo in tal modo sempre qualcosa di nuovo e di particolare e quindi attirando l’attenzione degli appassionati.
Una domanda più legata all’animazione: negli Anni 80 i robot di Go Nagai sono diventati dei cult di cui si parla ancora oggi. Tra la fine degli Anni 90 e inizi 2000, con il cosiddetto “Second Impact” degli anime in Italia, si è registrata l’affermazione di “Evangelion”. Con questo ultimo decennio c’è stata secondo voi una serie animata fantascientifica che potrebbe essere diventata una realtà cult di cui fra 20-30 anni sentiremo ancora parlare?
Ilaria: Forse “Gurren Lagann”, che presenta molte citazioni di serie robotiche, oltre ad avere una trama che passa dall’umorismo al drammatico. Bisogna comunque analizzare anche un’importante fattore: una volta, ad esempio come nel caso di “Goldrake”, le serie venivano trasmesse sulle emittenti televisive in un preciso orario, creando una totale relazione con il telespettatore, in una sorta di evento rituale condiviso. Oggi gli anime trasmessi non sono meno validi, però l’uscita dei titoli su varie piattaforme crea meno l’evento, in quanto la fruizione dello spettacolo avviene in tempi diversi. “Goldrake” e altri anime erano inseriti in contenitori che catalizzavano l’attenzione del pubblico nel medesimo momento (Bim Bum Bam, Buona Notte Bambini, MTV Anime Night, etc.) mentre oggi, per fare un esempio, Netflix inserisce una serie completa nella sua programmazione, e se io posso vederla tutta e subito, un’altra persona la potrebbe visionare dilazionandola nel tempo.
Progetti per l’Anno 2020?
Filippo: Iniziamo subito a Gennaio nel weekend del 25-26 partecipando all’evento “Japan Days”, organizzato da Animanga Italia presso il Parco della Tesoriera a Torino: al nostro incontro avremo l’onore di ospitare Valentina Mari, doppiatrice di Rei Ayanami, e Fabrizio Mazzotta, direttore del doppiaggio di “Evangelion” sia per la serie TV sia per il “Rebuild”. Questa sarà l’occasione per festeggiare il 25° Anniversario della messa in onda del primo episodio di “Evangelion” in Giappone, il 30° Anniversario di “Nadia – Il mistero della pietra azzurra”, opera diretta dallo stesso Hideaki Anno, e in più l’imminente uscita di “Evangelion: 3.0+1.0”, ultimo film della nuova tetralogia cinematografica “Rebuild of Evangelion”, che avverrà in Giappone il 27 Giugno 2020.
Ilaria: Sarà anche un anno ricco di pubblicazioni: uscirà un nuovo numero della rivista ufficiale dell’Associazione; verrà presentato un volume in cui saranno raccolti articoli e illustrazioni dedicati a opere e autori che hanno ispirato Hideaki Anno per i suoi lavori; infine dedicheremo un volume a una mostra fotografica presentata in anteprima a Lucca Comics & Games 2019, che racconta la storia dei Mecha dalle origini a oggi attraverso i suoi momenti più salienti, partendo da “Astro Boy”, prototipo di rapporto tra uomo e robot, e arrivando fino ai giorni nostri. A questo progetto hanno dato il proprio insostituibile contributo Fabrizio Modina, autore dell’enciclopedia analitica “Super Robot Files”, che ha messo a disposizione la sua enorme collezione di modellini robotici, e Paolo Cavazza, fotografo e scrittore, appassionato di scienza, fantascienza e astronomia.
Nel frattempo stiamo già lavorando a una sorpresa per il 2021…