Possiamo affermare che tutto è iniziato nel 1933 con la realizzazione, da parte di Merian C. Cooper e Ernest B.Schoedsack del film King Kong, l’enorme gorilla che scovato su un’isola misteriosa viene portato New York, dove genererà il panico.
Egli è stato il protagonista che ha dato il via al grande cinema del filone dei mostri. Il libro “Godzilla & Company – il cinema di Fantascienza negli Anni Cinquanta”, scritto da Luigi Cozzi e pubblicato dalla Casa Editrice Profondo Rosso, è un’accurata analisi di quelle pellicole, imperniate su gigantesche creature nate da orrende mutazioni, dovute, quasi sempre, alle radiazioni atomiche.
Le pagine dell’opera sono ricche di aneddoti, i quali ci permettono di capire come, questo filone cinematografico si è sviluppato in tutto il mondo. Godzilla, considerato il “Re dei Mostri”, viene ideato nel 1954 da Inoshiro Honda e è prodotto dalla Toho Company sulla scia di due grandi classici: uno appunto King Kong e l’altro “Il Risveglio del dinosauro” di Eugene Lourie del 1953. Il successo fu di grande portata che ancora oggi, la mastodontica creature, continua a suscitare interesse presso le platee internazionali, tanto da realizzare sempre nuovi lungometraggi.
Godzilla, è la rappresentazione del disastro nucleare che ha colpito il Giappone nella seconda Guerra Mondiale, diventando così un personaggio iconografico che funge come monito al pubblico. Mentre nel primo film, la gigantesca creature è un pericolo per l’umanità in seguito ne diverrà il difensore, caratteristica che ne farà diventare un eroe per gli adolescenti, attraverso una forma espressiva valida e accattivante, indimenticabili sono le scene di distruzione della baia di Tokyo che spiccano per spettacolarità.
L’idea del mostro che semina terrore nel mondo civilizzato, è stato sviluppato in svariate maniera, dagli insetti che per mutazioni genetiche diventano creature gigantesche, dalle formiche alle tarantole, dalle api alle mantidi religiose. Si è poi passati al risveglio dei dinosauri, ibernati nei ghiacci o sepolti nelle profondità sotterranee in mondi sperduti che per esperimenti nucleari, vengono riportati in vita.
Molti di questi film, molti di noi li avranno visti sulle reti private, specialmente negli Anni 80, diventando dei veri cult della cinematografia fantastica, i quali erano in grado di trasmettere quell’adrenalinica emozione dovuto al patos, nell’attesa dell’arrivo della misteriosa creatura. Questo clima, faceva passare in secondo piano gli effetti che davano vita alle creature: erano dei modellini snodati, animati attraverso la tecnica di riprenderli fotogramma per fotogramma (stop motion), oppure far indossare un costume scenico ad un attore. Tutti espedienti che comunque creavano un notevole impatto visivo anche grazie ad una sceneggiatura efficace e lineare. Lo scopo e la bravura degli autori, era quello di rendere lo straordinario, l’inverosimile, il fantastico, verosimile, ovvero quello che accadeva sul grande schermo, potesse veramente accadere nella realtà.
Un libro di grande interesse, in quanto l’autore non si sofferma solamente sulle trame dei lungometraggi , ricchi di suspense ma ne analizza anche le tecniche sceniche e di ripresa, oltre a curiosità che solamente pochi addetti ai lavori conoscono: ad esempio il film di Godzilla del 1954, venne acquistato nel 1955 da un distributore americano: Joe Levine che per americanizzare la pellicola, realizza una nuova versione narrativa e in essa, inserisce pezzi della pellicola originale, dando vita a “Godzilla , King of the Monsters”, opera distribuita in tutto il Mondo, versione che abbiamo visto anche noi in Italia. Luigi Cozzi ha saputo dare, attraverso queste pagine, il giusto e meritato riconoscimento ad un cinema, troppo spesso considerato di serie B, dal quale molti registi famosi hanno tratto spunti.