“Voglio andare al mare / quest’estate voglio proprio andare al mare / devo riposare …” così inizia una famosa canzone di Vasco Rossi che ci riporta al desiderio di riposo associato alle vacanze al mare; con l’arrivo dell’estate in Italia, e non solo, iniziano le tanto agognate ferie estive con relativo assalto alle spiagge. In Giappone, invece, è quasi una vergogna doversi riposare e il mare non è tra le mete più ambite .
Le natsuyasumi (estate – natsu 夏, riposo – yasumi 休み), ossia le vacanze estive, corrispondono più che altro alla chiusura delle scuole e vanno all’incirca dalla fine di luglio agli ultimi giorni di agosto, molto dipende da ciò che decidono i comuni e dalla posizione geografica delle varie città, ad esempio dove l’estate non è troppo calda, le vacanze estive sono più corte e si allungano invece le vacanze invernali.
I genitori non hanno le ferie in questo periodo, quindi i bimbi trascorrono le giornate facendo i compiti, passando del tempo con i nonni, giocando con gli altri bambini del quartiere. In realtà per i genitori, e per tutti i dipendenti giapponesi, è difficile chiedere più di 4- 5 giorni consecutivi di ferie, a causa della loro cultura molto rigida che li porta a pensare di essere mal visti dai colleghi e dall’azienda nel caso non si presentassero al lavoro, avendo preferito alcuni giorni di riposo. E’ anche raro che un dirigente o anche il responsabile di un reparto o di un settore dell’azienda si prenda la responsabilità di concedere le ferie ad un collega (ferie che gli spettano di contratto), i dipendenti anziani non vanno in ferie , men che meno quelli giovani!
Tuttavia c’è un periodo nell’anno in cui tutto si ferma e le aziende chiudono, si tratta della Golden week , la settimana d’oro (ゴールデンウィーク gōruden wīku) Questa settimana inizia il 29 Aprile e termina il 5 Maggio ed è formata da diverse festività:
29 aprile Giorno Shōwa compleanno dell’ Imperatore Hirohito
3 maggio Festa della Costituzione, Kenpō Kinenbi
4 maggio Festa del verde, Midori no Hi
5 maggio Festa dei bambini, Kodomo no Hi
È da notare che il Primo maggio, noto anche come Festa del lavoro , non è considerato festa nazionale, ma viene tuttavia garantito come giorno di ferie da molte aziende.
La maggior parte dei giapponesi approfitta di questi giorni di festa consecutivi per viaggiare o far visita alle proprie famiglie in altre regioni del Giappone , molti organizzano viaggi anche in località all’estero, invece il mare giapponese non viene considerato una meta ambita per vari motivi: prima di tutto è un mare scuro , freddo e pieno di meduse, poi da metà luglio c’è la stagione delle piogge e quindi la spiaggia diventa impraticabile
Fanno eccezione Okinawa e le località balneari a sud del Giappone ma non vi sono stabilimenti e spiagge organizzate con docce , ombrelloni e lettini. In compenso le bellezze naturali e i tramonti sono senza eguali.
Non tutti i Giapponesi sono contenti di avere dei giorni di ferie, c’è chi teme il rientro al lavoro dopo una vacanza così lunga, chi è sollevato all’idea di tornare alla tranquillità della sua routine quotidiana, altri sono terrorizzati dal dover aprire la casella di posta elettronica e trovare un’infinità di mail non lette, per altri l’opportunità di godersi così tanto tempo lontani dal lavoro diventa una fonte di stress e per le casalinghe la settimana d’oro può significare un maggior carico di lavoro , per questo motivo apprezzano di più le uscite in giornata o al massimo nel fine settimana.
L’aria di festa e di vacanza si respira nei weekend e nelle sere d’estate , infatti, sia le città che le campagne si animano con eventi e festival tradizionali. L’atmosfera che si crea grazie alle sfilate , alle bancarelle con i giochi popolari e agli stand con il cibo tipico giapponese è meravigliosa. Inoltre si possono osservare un sacco di fuochi d’artificio colorati.
Il primo settembre i Giapponesi sentono che l’estate è già finita e improvvisamente perdono la passione verso i fuochi artificiali e per tutto ciò che ha animato l’estate. Nessun comune organizza più spettacoli, i negozi ritirano tutti i prodotti e i bambini ritornano a scuola.
By Valeria Turino