Quanti indimenticabili giocattoli degli Anni 80 ricordiamo che abbiamo avuto o che avremmo voluto?
L’Autore Massimo Combi, nel libro “ Il Massimo dei Giocattoli – i 100 giocattoli che hanno segnato una generazione – Speciale Anni Ottanta”, pubblicato dalla Casa Editrice How2 Edizioni, ci fa intraprendere un viaggio nostalgico e magico tra i divertimenti che hanno accompagnato la nostra fanciullezza.
Pagine che ci riportano indietro nel tempo, in cui passavamo ore a guardare la tv e a chiedere ai nostri genitori di comprarci quel determinato prodotto che poteva essere un’ astronave, un action figure, un gioco in scatola, uno dei primi videogames….
Un percorso ricco di emozioni e ricordi, avviene attraverso 100 giocattoli che l’autore ha selezionato, riportandoci alla mente balocchi diventati dei cult e altri più di nicchia o meglio ancora delle meteore che fatto il loro tempo sono scemati.
Ogni giocattolo viene analizzato in una propria scheda dettagliata: la Casa produttrice, l’Anno di uscita in Italia, il costo all’epoca, la reperibilità negli Anni 80 e quella attuale e quanto verrebbe a costare oggi nelle Fiere del vintage; inoltre l’autore ci illustra alcune caratteristiche o curiosità che hanno contraddistinto il balocco.
Una lettura che ci riporterà a rivedere il sacco a pelo “Pisolone, le bolle di plastica della “Crystal Ball”, il mitico “Dolce Forno”, le figurine degli “Sgorbions”, “La Sabbia Magica”, i guerrieri “Bestioids”, “I Fantanauti”, gli umanoidi “ Thundercats”, i dinosauri meccanici “Zoids”, la linea Lego Spazio…. Questi sono solo alcuni che ci fanno rivivere una realtà passata, in cui vengono a galla tanti aneddoti di pomeriggi trascorsi in compagnia di amici a divertirsi inventando avventure mirabolanti con tanti di questi miti.
Un’opera in cui il giocattolo, protagonista assoluto, è stato e lo sarà un elemento di aggregazione sociale per eccellenza, con il quale si entra a far parte attiva. Il giocattolo non è soltanto un oggetto di divagazione, di divertimento ma è anche un elemento di accrescimento culturale e il cammino che Massimo Combi ci permette di fare con il suo libro, parte proprio dalla sua convinzione che se in ognuno di noi rimanesse un po’ di quello spirito alla Peter Pan, il Mondo sarebbe migliore. Il suo è un saggio sorprendente, in cui miscela la storia de giocattolo con la fantasia di chi ci ha giocato, tanto che alla fine i due elementi non sono quasi più distinguibili fra loro.