Vi ricordate le mitiche sfide, in cui si faceva sfrecciare le biglie su piste realizzate, trascinando un prescelto, in modo che i suoi glutei creassero un solco nella sabbia?
Ebbene quest’anno al mare mi è venuta una sindrome nostalgica, la voglia di rivivere un’ epopea degli Anni 80, quando sulle spiagge di San Benedetto del Tronto, Gargano, Vasto, Roseto degli Abruzzi…. Mi cimentavo in serrate gare con altri bambini.
La gara di biglie possiamo considerarle, un po’ come la versione estiva delle figurine dei calciatori, in cui dopo aver realizzato lunghi rettilinei, parabole da far invidia a Indianapolis e salite , tutto per rendere il percorso il più emozionante possibile, si dava il “Via” per un’ agguerritissimo gran premio.
Preso da questa voglia, mi sono recato a comprare la reticella contenente le biglie. Ed ecco la delusione: negli Anni 80, le biglie presentavano al loro interno i volti dei ciclisti, mi ricordo ancora Moser, Saronni, Baronchelli, Fondriest…. Nei primi Anni 90 vi era anche la versione raffiguranti le monoposto di Formula 1. Oggi invece mi sono ritrovato volti anonimi o schizzi di disegno che rappresentano le classiche del ciclismo, “Milano-Sanremo”, “ Giro d’Italia”, “Tirreno-Adriatico” e in certi casi i volti dei Supereroi Marvel.
Vengo a sapere che tutto questo è dovuto al fatto che più nessuna azienda, produttrice delle biglie colorate, compra i diritti d’immagine.
Si è perso la magia delle interminabili sfidi, l’occasione di fare amicizia ma anche discussioni accese per un tiro da rifare o meno; momenti che oggi si vede sempre più di rado, in cui spesso sono gli adulti a cimentarsi in gare, un modo per rivivere periodi della propria giovinezza, mentre sempre più bambini, preferiscono rimanere sotto l’ombrellone lobotomizzati dai giochi sui cellulari