La prima traccia del gioco d’azzardo in Giappone viene trovata nell’VIII secolo; durante il periodo Edo (1603), il gioco d’azzardo, giochi di carte e di dadi, era un passatempo popolare tra la classe dei samurai , ma fu bandito dal governo Meiji nel 1867 ed è tuttora vietato dal codice penale, tuttavia ci sono delle eccezioni: come ad esempio le scommesse su alcune gare sportive , come le corse di cavalli ,le corse ciclistiche , le gare di motonautica e le gare motociclistiche su asfalto.
Il settore delle lotterie e dei gratta e vinci, molto amato e diffuso in questo paese, è regolamentato da leggi speciali, finalizzate all’aumento degli introiti nelle casse dello stato.
Oggi il gioco d’azzardo è legale in Giappone e regolamentato dal governo. I casinò sono illegali, ma ci sono una serie di opzioni di gioco d’azzardo legali, tra cui pachinko e mahjong.
Le origini del Pachinko (パチンコ) si fanno risalire verso la fine della seconda guerra mondiale a Nagoya, è una sorta di flipper verticale e lo scopo del gioco è quello di non fare cadere le sfere nel fondo , ma farle uscire da fori laterali, i quali danno in premio altre palline per giocare. Nelle sale giochi il rumore di queste macchinette è assordante e le luci al neon , che illuminano cambiando repentinamente il colore, rendono l’atmosfera ancora più caotica e il caos è utile per incantare ancora di più il cliente che gioca fino all’ultima moneta.
Nel Pachinko non si vincono soldi, poichè è vietato dalla legge giapponese, ma solamente sfere d’acciaio, che possono essere convertite in premi di consolazione ( stecche di sigarette, elettrodomestici, piccoli televisori, pupazzi e videogiochi) o in ticket, in quest’ultimo caso fuori dalla sala pachinko , andando in un negozio che si presta da ufficio cambio, si possono convertire in denaro legalmente perché le due attività risultano separate e distinte . Ovviamente il vincere soldi invoglia i giocatori a continuare a giocare . Un sondaggio ha rilevato che nel 2017 lo 0,8% dei giapponesi, circa 700.000 persone , era dipendente dal gioco d’azzardo , e soprattutto dal pachinko che isola le persone e le mette in condizione di non poter chiedere aiuto , perché la società giapponese non accetta la sconfitta né tantomeno un debole e un perdente . I giocatori sono cittadini comuni, in una sala-giochi si può trovare il salaryman stanco dopo una lunga giornata di lavoro ,l’anziana signora , il disoccupato in cerca di fortuna o il manager in carriera.
Si stima che ci sia un giro d’affari annuo di circa 250 miliardi di dollari , soldi che non sono considerati d’azzardo e quindi rimangono ai padroni delle sale perché tecnicamente non si vincono soldi e lo stato non partecipa agli incassi delle perdite , risulta tutto come una semplice attività ludica. Questo giro di affari viene gestito dalla potente criminalità organizzata giapponese : la Yakuza, un’organizzazione criminale giapponese, suddivisa in numerose bande dette kumi o bōryokudan (“gruppo violento”). Il nome deriva da tre numeri, 8-9-3, che si traducono rispettivamente in hachi, kyuu e san (ha-kyuu-sa, da cui deriva appunto ya-ku-za), che costituivano il punteggio più basso di un gioco dicarte giapponese, chiamato Oicho-Kabu.
In una delle scene del film La vendetta del dragone, diretto da Tung-Shing Yee , con Jackie Chan come protagonista, si evidenzia proprio la presenza della mafia giapponese all’interno delle sale da gioco e del loro potere indiscusso. Anche molti manga hanno tratto ispirazione dal gioco d’azzardo come ad esempio Kakegurui- Compulsive Gambler. La serie, scritta da Homura Kawamoto, è ambientata in una scuola frequentata dai figli delle persone più ricche ed influenti del Giappone e gli studenti sono classificati in base ai loro contributi monetari al Consiglio studentesco che gestisce un sistema di gioco d’azzardo in cui i ragazzi scommettono liberamente i loro soldi .
La protagonista del manga è Yumeko Jabami, una studentessa del secondo anno, ed è una giocatrice d’azzardo compulsiva che gioca semplicemente per il brivido di farlo, questo la differenzia dagli altri ragazzi che lo fanno per guadagnare denaro e un posto di rilievo nella società. Chi vince guadagna popolarità e prestigio, invece chi perde si indebita e se non riesce a pagare entro il diploma, riceve un programma di vita che stabilisce il suo percorso mentre lavora per saldare il debito.
By Valeria Turino