Nella metà degli Anni 60 fino agli anni 70, vi è stato un genere fumettistico basato sul noir con sfumature horror- erotiche, il cui protagonista era un antieroe, ricordiamo Diabolik, Satank, Kriminal, soprattutto l’utilizzo della lettera “K” dava un certo senso di mistero e paura.
Sulla scia del successo di questi titoli, vennero anche realizzati dei film, diventati dei veri cult per gli amanti del genere che già all’epoca avevano ricevuto un certo successo tra gli appassionati.
Cavalcando questo interesse tra i vari lettori del genere, venne proiettato nel 1968 in Italia il film “Il Ritorno di Diavolik” che non è altro che il film di Fantoman (Ogon Bat) realizzato nel 1966 in Giappone e diretto da Hajime Sato e Terence Marvin Jr., basato sull’omonimo manga pubblicato nel 1964.
Dato che in quel periodo non si sapeva neppure cosa fossero i manga in Occidente, il titolo venne modificato, per attirare l’attenzione e sfruttar, come detto in precedenza l’effetto “K”.
Il lungometraggio appartiene al genere live-action Tokusatsu, come Megaloman, Ultraman, Godzilla…. Ovvero gli attori indossano costumi e tute di gomma per rappresentare mostri, alieni e supereroi…. Gli effetti speciali, molto primordiali sono modellini , città in cartapesta, fumi e fuochi d’artificio per vivacizzare i combattimenti…
La trama del film è semplice, in certi casi fin troppo banale con alcune incongruenze ma quello che vogliono vedere i fan è Fantaman ( da noi Diavolik) in azione.
Il planetoide Icaro vaga nello spazio, in quanto è fuoriuscito dalla sua orbita, ed è in rotta con la Terra. Un organizzazione scientifica, realizza un cannone laser in grado di frantumarlo, però c’è bisogno di una lente particolare che si scopre trovarsi tra le rovine di un’antica città emersa su in isolotto, risultando Atlantide.
La spedizione viene attaccata da dei misteriosi individui che risultano essere i sicari di Nazo ( Dottor Zero), il quale è il responsabile della deviazione del planetoide e vuole distruggere la Terra per diventare il dominatore dello spazio.
Gli scienziati tra le rovine scoprono un sarcofago contenente il corpo di Diavolik che viene richiamato in vita versando dell’acqua sul suo corpo, come scritto sui geroglifici .
Come potete immaginare, l’eroe dal volto di teschio aiuterà la Terra a sconfiggere Nazo e a distruggere l’asteroide Icaro.
Un’opera che vista oggi fa molto sorridere, dai raggi laser disegnati sulla pellicola, dal mascherone con i dentoni prorompenti di Diavolik, da una recitazione a scatti e amatoriale, di Nazo il cui attore sembra indossare un pigiamone con le orecchie… bisogna però riportare tutto in quegli anni e probabilmente avrà fatto scalpore ed emozionare i giovani di allora.
Il film, in bianco e nero, risulta curioso, da vedere per farsi un’idea di come erano gli effetti speciali prima della computer graphic, logico non è un capolavoro ma particolare per il suo genere.