L’avventura, l’azione in una connotazione non seria ma ricca di situazioni divertenti e paradossali, è sempre stato un marchio di fabbrica dei cartoons di Hanna – Barbera che sono approdati sulle svariate emittenti private che negli Anni 80 in Italia stavano nascendo.
Una di queste serie che ha avuto un buon successo e tutt’oggi la si ricorda con piacere è “Josie and the Pussycats”, basta sui personaggi di “Archie Comics”, una serie fumettistica incentrata sul mondo degli adolescenti abbinato alla musica giovanile.
L’opera, composta da 16 episodi, trasmessa negli USA tra il 1970-71 sul canale CBS, vede un trio di giovani cantanti, che si esibiscono in varie località del Mondo, abbigliate con costumi felini sgambati e attillati:
Josie Mc Coy leader del gruppo, con un’acconciatura rossa a caschetto, risulta essere saggia, carismatica, nel gruppo suona la chitarra.
Melody Valentine, la bionda batterista, gentile con tutti, risulta svampita, sempre sorridente e ridente in qualsiasi situazione con una voce cantilenante.
Valerie Brown, l’afro-americana (è stato il primo protagonista femminile nera, in una serie animata di Hanna-Barbera), suona il tamburello e altri strumenti, oltre a scrivere i testi delle canzoni. Molto intelligente, tanto da trovare sempre soluzioni per salvare la band e smascherare i malintenzionati.
La rock-band costituita dal codardo ma buono manager Alexander Cabot III.
Sua sorella gemella Alexandra Cabot, dai capelli lunghi neri con una punta culminante bianca al centro. Gelosa del successo della band, cerca sempre in qualche modo di creargli dei problemi che però si suo malgrado si ripercuotono su di lei. Comunque sempre pronta ad aiutare il gruppo nei momenti di pericolo.
Il muscolo, biondo e tuttofare Alan M. Mayberry, conteso da Josie e Alexandra e il gatto Sebastian.
Il gruppo si ritrova sempre coinvolto, loro malgrado, in vicende in cui professori pazzi, individui strani e altre personalità, vogliono con stratagemmi e armi varie, conquistare il potere e dominare il Mondo come ad esempio “Capitan Nemo”, “Mr. X”, “The Scorpion”, “Evil Eye”.
Logicamente, i ragazzi riusciranno a sventare i piani folli, dopo il classico inseguimento con sottofondo la canzone suonata dal gruppo che sta fuggendo.
Il Cartoon presenta storie divertenti, semplici, forse in certi casi ripetitive ma che comunque appassionano, una sceneggiatura alla Hanna-Barbera, dove tutto è possibile, in cui si punta sull’effetto sorpresa, sull’umorismo non tanto sull’animazione che risulta scarna e a scatti.
La novità è una girl band che offre spunti di narrazione diversi dal solito, ad esempio oltre al fantastico e al mistero si aggiunge il triangolo amoroso, l’ aspetto sexy per via dei costumi indossati dalle ragazze, elemento completamente nuovo in una produzione Hanna-Barbera, tutti elementi che implicano la possibilità di gag, oltre al fatto che ad ogni puntata viene presentata una nuova canzone in stile pop.
Seconda Stagione
Il successo vede un sequel: “Josie and the Pussycats in outer space”, realizzata nel 1972 anche questa di 16 episodi che vede i protagonisti viaggiare nello spazio.
Capita che mentre la band posa per una foto su una piattaforma di lancio di un razzo, Alexandra spinge il gruppo all’interno del missile al momento del lancio. Viaggeranno su vari e sconosciuti pianeti, anche in questo caso si troveranno coinvolti tra megalomani conquistatori di mondi e creature strane.
In questa seconda serie si unirà un buffo alieno, dall’aspetto soffice che solamente Melody può capire: Bleep.
Purtroppo il cartoon è stato interrotto e quindi senza un finale, in cui i protagonisti fanno ritorno sulla Terra.