Il sakè è uno dei simboli culturali del Giappone. Giunto anche in Italia, prima con l’arrivo dei primi ristoranti cinesi negli Anni 80 e in seguito con l’apertura della cucina Nipponica, più o meno tutti noi lo abbiamo conosciuto e assaggiato.
In realtà, resta ancora una bevanda poco compresa, in quanto, complice gli stessi ristoratori, viene servita come un digestivo o un amaro a fine pasto. Niente di più sbagliato.
Il libro “Sake, Storia, produzione, curiosità” di Guido M. Poggia, pubblicato dalla Casa Editrice Xenia, fornisce un interessante e accurata ricerca in merito a questa bevanda e per comprenderla meglio, l’autore ne descrive prima di tutto il percorso storico, dai primi documenti in cui si accenna all’antenato del sakè, nell’era Nara (710-794), fino ad arrivare ai giorni nostri, attraverso periodi di importanti riforme agrarie, di migliorie nella tecnica di produzione, di decreti per la commercializzazione e l’utilizzo.
Da queste pagine comprendiamo subito, come questa bevanda abbia avuto importanti influenze sul panorama culturale, sociale e politico del Paese del Sol Levante.
L’autore M. Poggia poi ci introduce nel ciclo produttivo, partendo da un elemento essenziale: è una bevanda prodotta da due componenti base, l’utilizzo di determinate tipologie di riso e l’acqua.
Nelle pagine scopriamo tante tecniche e modi di produrlo, di conseguenza vi sono varie tipologie di sakè e quindi variano a che temperature servirli, il modo di degustarli, i vari servizi per berli, oltre a curiosità particolari, le stesse bottiglie riportano in etichetta informazioni che variano da produttore a produttore, ad esempio le bottiglie di vino in Occidente hanno una capienza di 750 Ml, quelle da sakè standard è di 720 Ml. Dietro a questa scelta vi è tutta una cultura storica.
L’opera in questione, non porterà il lettore a diventare un sommelier di sakè ma di certo permetterà di avere una conoscenza più ampia e quando si appresterà a berlo, probabilmente lo farà con un approccio meno superficiale, sempre tenendo conto che dietro a tutto ciò vi è un mondo misterioso e affascinante.