Le avventure tra fantasy e mistero proseguono per Kalya, nel secondo numero: “Storia nel Sottosuolo”, sceneggiato da Luca Lamberti e Leonardo Cantone e disegnato da Elena Casagrande, pubblicato da Bugs Comics.
Una storia che inizia a delineare tanti aspetti e aggiunge alcune sotto trame, ampliando le vicende, rendendo così i vari personaggi molto intriganti.
La Storia
Kalya, Tagh, l’alchimista Leena originaria di Sarabri e Aridan, decidono di far fronte comune per ritrovare l’Alkest precipitano in una galleria sotterranea, formatasi dopo che l’oggetto magico che aveva modificato il morbo, dando vita d una gigantesca pianta ma quando questo è stato strappato dal vegetale, questa è collassata apprendo vecchi cunicoli sotterranei.
Addentrandosi nelle viscere dalla terra, Leena cerca di conoscere meglio Kalya, in quanto in possesso di pellegrigia, pupille a quattro punte, corna e una forza notevole, ritiene che sia un’ibrida dei Gjaldest, i quali non nascono, le loro crisalidi sono precipitate secoli fa insieme ai corpi dei Fondamenti. Quando un essere vivente tocca una crisalide, la sua carne si mescola con essa e quella maggiormente adatta alla ricombinazione sono gli umani. Kalya gli risponde che invece è nata da una madre normale, però non conosce il padre.
Anche l’elfo Calon si prepara a scendere nelle grotte in cerca dell’oggetto, coadiuvato dal suo Signore Varnon, il quale vuole l’Akest per curare gli elfi e farli tornare alloro antico splendore, dopo il disastro di Hobur che ha causato un grave sintomo: la carne viene divorata da questa piaga, facendoli diventare degli spettri.
Questi per raggiungere i suoi scopi, non ha pietà per nessuno, anche perchè ascolta dei consigli dettati da una misteriosa figura che gli elfi chiamano “l’esile alchimista”. Questo atteggiamento crudele, porta Calon a tradire il suo Signore quando trovato l’Alkest, preferendo che sia preso dal gruppo di Kalya che ha lo scopo di salvare tutte e genti.
Dopo un duro scontro tra le fazioni opposte, Kalya entra in possesso dell’oggetto e salita in superficie, incontra il Gjaldest Dakan che gli dice di recarsi a Hoburn nella Terra dei ghiacci, dove incontrerà suo padre, il quale potrà fermare il morbo pallido.
Intanto nella Città di Galdor, alla presenza del Sovrano Negon, il primo ministro Dalmar, insieme ad altri funzionari, discutono di mosse politiche per accentrare ancora di più il potere…..
Questo secondo albo, rispetto al primo, presenta molta più azione, ottimamente realizzata, con un disegno pulito e preciso, ricco di particolari e fondali che permettono di completare l’ambiente circostante ai protagonisti. Tutto risulta molto fruibile, non vi sono scene confuse ma anzi, molte di queste hanno una funzione dialettale maggiore dei dialoghi tra i personaggi.
Questo permette una lettura intensa e veloce, accattivante sotto l’aspetto degli intrighi che probabilmente vedremo evolversi nei prossimi numeri; un fantasy classico senza cercare soluzioni ingarbugliate e complesse, addirittura in certe fasi sempre di assistere ad una partita di giochi di ruolo. La dimostrazione è il gruppo che si è formato, ognuno con caratteristiche ben precise e una personalità delineata con determinate funzioni.
Tutto ciò incuriosisce sapere come prosegue l’avventura.