Quante volte leggendo un fumetto abbiamo associato un certo luogo o edificio a qualcosa di già visto in realtà? Molte volte. Questo dovuto al fatto che il legame tra architettura e fumetto è molto più stretto di quanto possiamo immaginare.
“L’Architettura nei Fumetti – viaggio tra gli elementi urbani caratteristici dei fumetti e dell’animazione giapponese” di Maurizio Nataloni, pubblicato dalla Douglas Edizioni è una attenta e interessante analisi in cui si cerca di mettere in luce il legame tra il fumetto e l’architettura, in cui i personaggi entrano in simbiosi con le strutture che li circondano, ovvero l’architettura diventa elemento di corredo fondamentale alla narrazione.
Per tutto il libro vi è questo interscambio tra la realtà urbana che subisce una trasformazione per entrare nel mondo cartaceo, adattandola in base alla storia, ai protagonisti, comunque cercando, da parte dell’artista di conferirgli un immagine credibile, grazie alla cura con cui vengono rappresentati gli edifici, le strade, i parchi. In quanto, quel realismo diventa punto essenziale tra la realtà che si fonde con la fantasia, sprigionando tutto il fascino, quando si riesce a far stupire il lettore, catapultandolo in una città che non esiste ma che sembra reale.
In questo viaggio architettonico, l’autore Maurizio ci porta principalmente tra i Comics Americani e i manga Giapponesi, in cui, proprio per le caratteristiche differenti di realizzazione delle strutture cittadine, anche le opere fumettistiche trovano una sostanziale differenza. Nei comics abbiamo città inventate come Ghotam e Metropolis, nelle quali, spazi reali e immaginari si influenzano reciprocamente, tanto che la struttura urbanistica a volte diventa il protagonista principale e proprio per questo, conferisce particolari caratteristiche ai protagonisti della storia.
Nei manga e nelle Graphic novel si usa l’urbanistica quotidiana: la scuola, le botteghe, i centri commerciali, la stazione… un espressione che permette al lettore di vivere luoghi già conosciuti e quindi vicino alla propria realtà, stimolando così l’interesse del interlocutore di osservare con più attenzione quei luoghi che magari attraversa tutti i giorni senza prestargli la giusta considerazione.
Finito di leggere queste pagine, ci rimane una sensazione veramente stimolante, ovvero architettura e fumetto offrono continui spunti di interesse e di contatto, la cui lettura non procede a senso unico ma stimola la voglia di conoscere meglio gli spazi circostanti sia nella vita di tutti i giorni, sia sulle pagine degli albi, in quanto in entrambi i casi permette di vivere particolari emozioni, non importa se questa sia un’architettura moderna, passata o futuristica, o se il fumetto è comico, horror, d’azione, noi stessi avremo la sensazione di passare per quelle strade, di vedere quegli edifici, di toccare con mano determinate strutture.