Il valore e coraggio delle Donne Samurai, meglio conosciute come onna-bugeisha, permeano la nuova mostra ospitata da Tenoha Exhibiton. Un’esperienza mistica e multisensoriale, tinta dai colori rossi e blu di Benjamin Lacombe, che promette un visionario viaggio tra le epoche conflittuali dell’antica Kyoto. Un salto temporale tra le frecce dell’eroica Tomoe Gozen, fino alla polvere dal sparo dei fucili di Yaeko Yamamoto, passando per la doppia vita delle sorelle Miyagino e Shinobu.
Due colori che rappresentano il passaggio tra la luce e l’oscurità dell’alba e del tramonto, con la variante del simbolico rosso scuro della copertina del libro omonimo Storie di Donne Samurai, scelto come richiamo al sangue rappreso. E’ questa la forza portante delle storie illustrate da Benjamin e scritte da Sebastien Perez.
Racconti visionari senza testimonianze scritte, studiati e concepiti solo grazie ad illustrazioni e disegni dell’epoca. Uno sforzo immane da parte degli artisti, ma anche della curatrice della mostra, Laura Micalizzi, per rendere tangibile in ogni stanza il salto nel tempo tra tradizione ed innovazione, ma anche la dualità delle combattenti: donne e guerriere.
Dalla mostra …
Tre grandi stanze dedicate a tre concetti strettamente legati alle loro donne, un richiamo ai templi e al giardino zen, ma soprattutto tante illustrazione di questo straordinario artista francese che ha costruito tutto dalla volontà di tramandare il sacrificio e l’orgoglio di donne pronte a cambiare il loro destino.
Poterla girare in compagnia dell’illustratore e delle curatrice restituisce una sensazione di completezza. Si percepisce ogni singolo dettaglio, dal silenzio voluto ad un profumo di legno tipico dei templi giapponesi. Il finto locale di ramen e sushi, il percorso del parco, le lanterne tipiche delle festival, tutte chicche che potrebbero passare inosservate ma fortemente volute per immergere il visitatore nel mondo nipponico nascosto nelle metropoli del terzo millennio.
E grazie alla Kimono Experience sarà ancora più facile immergersi nell’atmosfera da festival primaverile.
Al libro
E mentre ti accingi ad uscire, tra lo shop di prodotti tipici e le lanterne luccicanti, ti perdi tra gli ultimi disegni sparsi nelle teche di vetro e ammiri il libro da cui tutto ha avuto origine. Un elegantissimo e raffinatissimo volume che trasuda una grande creatività, un incredibile genio ma soprattutto una vasta ricerca iconografica per rendere reale e gloriosa la memoria di tutte le vite spezzate dalla battaglia. Una cura maniacale che ti cattura con le parole delicate e pacate di chi ha creduto in questo progetto: Giuliana Bressan, editrice de L’Ippocampo. E’ proprio lei a spiegare con quale trasposto ed attenzione questo libro è stato concepito ed editato nei singoli particolari, una volontà ferrea di creare un’altra pietra miliare del loro incredibile catalogo. Un volume corposo che abbraccia molte più donne di quelle su cui si focalizza la mostra, dall’imperatrice Jingu fino a Nakano Takeko a capo di un’armata tutta al femminile.
Perchè visitarla
E’ un’exhibition molto particolare, molto giapponese e molto zen. Non è per tutti, ma fa parte di quelle esperienze di introspezione e di calma interiore che spazzano via i cattivi pensieri. La tranquillità è palpabile e le luci studiate ad arte ti obbligano a rallentare il passo, a fermarti un attimo, per poi ritornare sui tuoi passi una volta aver visto tutto. Il dubbio ti attanaglia tra “mi sono perso qualcosa” e “voglio davvero tornare in mezzo al caos milanese?”.
E’ secondo noi una mostra “must-see” almeno una volta, va gustata con mente serena ed aperta. Un video o le immagini possono farvi credere di aver visto tutto, ma un’esposizione immersiva come questa occorre viverla in prima persona, facendosi catapultare in un percorso sottile e pregno di sensazioni difficili da provare nel mondo occidentale sempre di corsa.