Il Lucca Comics è una delle fiere del fumetto più importanti a livello nazionale che quest’anno in un giorno ha raggiunto addirittura la presenza di 80.000 persone.
Anche quest’anno ho voluto visitare il Lucca comics, che si prospettava uno dei più ricchi di eventi di sempre, soprattutto per la presenza di Hiro Mashima e Naoki Urasawa, autori di manga che dire celeberrimi sarebbe un eufemismo. sveglia ore 5:50, partenza ore 6:00, arrivo ore 9:00 a Lucca; come sempre fiumi di gente in cosplay e senza circondavano le grandi mura che definiscono il centro storico, grande traffico e la più totale assenza di parcheggi a meno di un chilometro da un’entrata (si potevano vedere macchine con salate multe parcheggiate sulle aiuole e sui marciapiedi).
Entrato nel centro storico mi sono fiondato al punto informazioni nella piazza principale, dove stava lo stand prime video. Presa, gratuitamente, la mappa con gli stand mi sono avviato verso la zona degli stand di funko e bandai per accaparrarmi qualche pezzo raro, ma arrivato all’ingresso il commesso mi fa rendere conto di un piccolissimo particolare: non avevo convertito il biglietto elettronico in bracciale.
Così dopo una piccola odissea e un po’ di fila riesco ad accaparrarmi il braccialetto, senza rendermi conto della fila chilometrica che si era formata dietro di me. Così sono tornato al piano iniziale visitando i due stand citati prima, successivamente sono andato da jpop dove ho potuto acquistare le ultime uscite e poi ho dato un’occhiata agli stand dell’usato pieni di cicche fra fumetti singoli, serie complete quasi introvabili e figure costose ma estremamente ben fatte e soprattutto rare; l’unico problema di questi stand era che fermarsi ad osservare per valutare se acquistare o no gli articoli risultava impossibile a causa dell’eccessiva quantità di persone che camminavano dei tendoni, così fare acquisti diventava estremamente difficile perché non si aveva il tempo.
All’ora di pranzo subentra quello che è stato a mio parere il più grande problema del Lucca comics: la pioggia. Se prima infatti cadeva una leggera pioggerellina quasi piacevole all’ora di pranzo si è scatenato quello che sembrava essere il più grande nubifragio della storia, bar e ristoranti di tutta la città erano pieni, così ho dovuto accontentarmi del cibo delle bancarelle, buonissimo per carità, ma avrei preferito mangiarlo senza dover fare un gioco di equilibrismo per tenere su una mano gli acquisti e l’ombrello e dall’altro il panino.
Nel pomeriggio aveva spiovuto un po’ così sono andato a fare gli acquisti principali della giornata, così mi sono diretto da star comics e dopo aver comprato gli arretrati di qualche serie sono andato a cercare le variant di rave, edens zero e fairy tail, i manga più famosi di Hiro Mashima, che intanto se ne stava dietro il plexiglass a fare degli shikishi per chi tanto a lungo aveva atteso questo momento. Uscito dallo stand mi sono informato su come si facesse ad ottenere uno dei suoi autografi: ebbene la gente stava in fila dalla 15 del pomeriggio del giorno precedente, e anche se avessi voluto fare la pazzia di passare la notte lì, non sarebbe servito a nulla perché era già stato raggiunto il numero massimo di persone per il giorno successivo.
Se devo essere sincero capisco poco la scelta di far fare ad un mangaka che capita in Italia probabilmente una volta nella vita solo 50/100 firme in un giorno, impedendogli per giunta di fare firme ai fan che lo aspettano fuori dallo stand. Ormai si era fatto tardi così mi sono ritirato in hotel fino al mattino seguente. Il secondo giorno, avendo fatto quasi tutto, me la sono potuta prendere con più calma, la mattina è andata solo visitando lo stand panini, per il quale, fortunatamente, mi sono messo in fila prima dell’apertura, dico fortunatamente per la fila che si è formata dopo che arrivava a metà della lunga via davanti al tendone. Dentro c’erano delle bellissime variant del primo volume di death note e ovviamente quelle dei vari manga di Naoki urasawa come per pluto, c’era anche una distesa di cofanetti di blly bat.
Ebbene se incontrare Mashima era impossibile a causa dell’attesa, per Urasawa era semplicemente impossibile, o quasi dato che ogni 20 euro di spesa ci si aggiudicava un biglietto che ti faceva avere una misera possibilità di incontrarlo. Durante il pomeriggio ho visitato i vari stand in cui era possibile acquistare cose più particolare come spille, spade o quadri a tema manga e videogiochi. Infine, ripresa la macchina, ho salutato Lucca e verso le 20 me ne sono tornato a casa.
A questo punto vorrei terminare analizzando la fiera di quest’anno: di certo mi sono divertito, girare per gli stand, cercare cose particolari o fare cose che non capitano tutti i giorni come un corso di scherma ottocentesca mi hanno permesso di godermi l’esperienza; solo che l’organizzazione lasciava a desiderare, a partire dal fatto che non era evidentemente spiegato che bisognasse convertire i biglietti, poi la ridicola lunghezza delle file come quella per lo stand di one piece, quello di panini e japan town, l’idiozia di limitare così tanto la possibilità di avere anche solo un autografo dai due mangaka ospiti o l’impossibilità di guardare con calma le bancarelle a causa del sovraffollamento, la pioggia poi ha contribuito enormemente a rendere tutto più caotico.
Sicuramente la grande affluenza che c’è stata è causata dal recente spopolamento di anime e manga fra i giovani, ma insomma, per quanto possa essere stata una bella esperienza, alla quale molto probabilmente parteciperò di nuovo, ho paura che Lucca sia ormai troppo piccola per questo evento ormai esteso anche fuori dall’Italia e che se non si troverà una soluzione questa fiera che da sempre è stata un momento unico per gli appassionati finirà per essere sostanzialmente inagibile.
By Giovanni Ciri