Vi sono libri le cui pagine vengono divorate in breve tempo, con grandissimo godimento del lettore, grazie ad una narrazione di altissimo livello. E’ il caso de “L’ora dei Dannati – L’Abisso”, di Luca Tarenzi pubblicato dalla Casa Editrice Giunti.
Negli Inferi Danteschi, alcune anime stanno progettando la fuga da questo mondo di dannati, il piano ordito da Pier delle Vigne e Virgilio, vede coinvolti il Conte Ugolino, Filippo Argenti e Bertran de Born.
Un’avventura di personaggi, ognuno con la propria storia, ognuno con i propri peccati e le proprie sofferenze che si uniscono per un’impresa tanto ardua quanto folle. L’epicità di questo Romanzo è l’evolversi dello spirito di gruppo, prima degli estranei con idee anche complottistiche ma che pian piano con il procedere degli avvenimenti, proprio come in uno spettacolo pirotecnico che inizia con cautela, si arriva al gran finale, in cui il lettore diventa spettatore, per quanto la scrittura sia diventata visiva come un’opera cinematografica, il gruppo è unito, pronto all’ultimo scontro con le creature infernali. Pagine che fanno venire la pelle d’oca, quei protagonisti non sono più semplici anime della peggior feccia della razza umana per chi legge, sono ridiventati uomini, quasi eroi dallo spirito del neo- classicismo, stanno lottando per la loro redenzione e libertà.
La forza della scrittura di Luca Tarenzi è immensa, si viene travolti, tanto che vengono così ben caratterizzati i personaggi e i luoghi che si ha la sensazione di conoscerli, di aver avuto un contatto diretto. La “Divina Commedia”, diventa uno spunto da cui nasce un’alternativa di libertà che il Sommo Poeta non aveva immaginato: la fuga.
L’opera è una trilogia, ed in questo primo capitolo lo scrittore, i fuggitivi si pongono delle domande, non solo limitate a come faranno a scappare ma anche cosa gli aspetta fuori dalle bolge infernali. In che periodo storico ci troviamo? Attraverso alcuni indizi che si percepiscono durante la fuga, sembra che siano passati non anni ma alcuni secoli da quando Virgilio ha accompagnato l’umano nell’Inferno. Non viene mai nominato Dante ma l’umano che attraversò il mondo dei dannati, un escamotage che rende ancora più cupa e reale quest’ avventura, quasi se si fosse voluto trasformare in fantasy il film “La Grande Fuga”.
Tutto quello che accade, tutte le scelte fatte, compresa quella dei cinque antieroi, vi è un motivo ben concepito che man mano che la storia prosegue viene ottimamente spiegato e giustificato.
Un libro appassionante, ricco di colpi di scena, d’azione che emoziona ma anche commuove, in quanto pur essendo dei dannati, in fondo un po’ di sentimento, di pentimento persiste ancora, ed è per questo che quando arrivi agli ultimi capitoli parteggi per loro e all’ultima pagina ti viene da esprimere “Wow!!!!”, nell’attesa del prossimo capitolo.