L’adattamento del manga “Monster” di Naoki Urasawa nella seria animata, la cui prima parte è stata trasmessa sulla piattaforma Netflix, è stato un successo, accontentando coloro che avevano letto l’opera ma incuriosendo anche chi non conosceva questo titolo.
Monster presenta atmosfere noir, anche se i colori sono sempre luminosi anche quando le scene si svolgono di notte; pur presentando notevoli omicidi non si scema mai nello splatter e risulta, pur avendo una trama molto intrigata le vicende sono scorrevoli, visivi e ipnotiche. E’ un anime corale dal quale difficilmente si riesce a prendere le distanze, con la sua sceneggiatura intrigante e incalzante., lo spettatore si ritroverà, fin dalle prime scene, facilmente catapultato all’interno di questo thriller. Puntata dopo puntata la storia si farà sempre più articolata, con l’entrata in scena di numerosi personaggi che in un modo diretto o indiretto avranno a che fare con i protagonisti. Il mistero diventa sempre più fitto al punto che sembrerà impossibile non affezionarsi ai personaggi.
La Storia
Kenzo Tenma è un giovane e ottimo neurochirurgo, le sue abilità lo hanno fatto entrare nelle grazie del Direttore dell’ospedale tanto da fidanzarsi con la figlia Eva.
Una sera, il figlio di un funzionario della Germania dell’Est che riceve asilo politico a Dusseldof, viene portato urgentemente in ospedale per un ferita da proiettile alla testa. Tutta la sua famigli è stata assassinata e sua sorella gemella Anna è sotto shock. Tenma salva il bambino Johan, contravvenendo agli ordini del Direttore che gli aveva ordinato di operare il Sindaco. Questa scelta porta a perdere il suo status e il fidanzamento.
Durante la degenza i due fratelli fuggono, mentre il Direttore e i suoi uomini di fiducia improvvisamente muoiono.
Le vicende si spostano in avanti di nove anni, Tenma è diventato direttore di dipartimento di chirurgia e quando salva un ladro coinvolto nell’assassinio di alcune famiglie senza figli, scopre che questo è stato assoldato da Johan, il quale lo uccide sotto i suoi occhi e gli rivela che si sente in debito nei suoi confronti per avergli salvato la vita anni prima, oltre a rivelargli che è stato lui ad uccidere il Direttore e i suo staff.
Kenzo, sentendosi in colpa si mette in ricerca di Johan, scoprendo che il ragazzo ha ucciso i vari coniugi delle famiglie con cui ha vissuto. ed in oltre ha vissuto per un certo periodo a Berlino est in un orfanotrofio il Kinderheim 511 in cui i bambini venivano cresciuti con metodi violenti per creare soldati perfetti. In tanto la polizia sospetta del Dottor Tenma e sulle sue tracce si è messo l’ispettore Lunge….
Monster va al di là della semplice vicenda narrativa, ciò che cattura la riflessione durante la visione delle puntate è l’interpretazione dell’assassino: freddo, cinico con una sua personale visione del mondo. Egli si presenta sempre elegante, educato e con una forte carisma psicologico. Come si direbbe “la brava persona della porta accanto”. Questo suo atteggiamento perfetto lo rende inusuale per un assassino, quasi irriverente verso tale categoria ma dando molto risalto per il suo modo di fare e di conseguenza coinvolgendo tutti coloro che ruotano intorno a lui ad un analisi più attenta alla psicologia o meglio ancora alla psicanalisi, un percorso introspettivo e indagatore della psiche del criminale ma anche di coloro che gli danno la caccia, Il contesto fondamentale è quello sociale, ambientale: Johan sarebbe diventato un omicida se avesse avuto una adolescenza normale? Una serie, di cui aspettiamo la seconda parte, che attraverso gli snodi della storia fa aprire gli occhi allo spettatore su tutte quelle sfaccettature che è l’umanità, partendo dal suo lato oscuro.