Partecipare ad un evento denominato “Rumicon”, organizzato dalle Brigate Takashi, significa essere coinvolti in qualcosa di non ordinario, ovvero una kermesse caotica, all’insegna del divertimento, dell’estrosità e del “ poteva capitare solo qui”. Proprio come succede nelle serie prodotte dalla mangaka Rumico Takashi.
La presenza di cosplayers che indossano i panni dei protagonisti della famosa mangaka è naturale, come è naturale assistere ad ogni sorta di scenetta e gag, anche al di fuori della sfilata cosplay: dall’inseguimento di Ataru da svariate cosplayers, dal combattimento di Ranma con qualche nuovo avversario, un Miroku che importuna presentatrici e donzelle, Yotsuia che prende possesso del prato con Kyoko che pulisce l’ingresso e tanti altri protagonisti con genialità nel realizzare il proprio protagonista.. questo è soltanto un frangente dei vari momenti che coinvolgevano cosplayers e pubblico. Per capire l’essenza vi lascio ad alcune foto ( perchè pubblicare tutte le più paradossali non basterebbe lo spazio a disposizione, vi consiglio di recarvi sulla pagine facebook “Golden Age of Cosplay”), per almeno immaginare che cosa accadeva.
Fiera amatoriale, organizzata da appassionati per appassionati, ad Arese nelle prime edizioni, riscuotendo un enorme interesse, in quanto c’era la possibilità di sfidarsi ai videogames, molti dei quali original made Japan, con console di diversi tipi oppure cantare davanti alla postazione karaoke.
Tutto questo in un clima di grande armonia ma soprattutto, il cosplay regnava sovrano nella sua forma migliore: la goliardia, ed è proprio con questo spirito che si improvvisavano sul momento esibizioni che facevano correre i fotografi per immortalare scene, alcune delle quali sarebbero da censurare, per l’ilarità di tutti.
La gara cosplay era più una sfilata con semplici premi, di cui alcuni inventati sul momento, indimenticabile la premiazione del Miglior Jack Sparrow d’Italia ( vi era un solo partecipante) ma anche situazioni assurde, il concorrente che durante la scenetta “broccola” la presentatrice Akane 02, la giuria che fa la ola, pubblico molto partecipe con cori da stadio e ovazioni.
L’elemento principale non era indossare un super costume ma partecipare, anche con un cosplay semplice che però potesse essere fonte di aggregazione e simpatia, nessuno si prendeva sul serio, ognuno diventava presa in giro di se stesso.
Finita la gara, iniziava il concerto della cover band di sigle di cartoons, un ulteriore momento in cui tutto era possibile, quindi ulteriori scenette improvvisate sulla base della sigla in questione, per poi recarci ad una mega merenda che coinvolgeva tutti tra brindisi e ulteriori scherzi e battute in totale follia.