Dovremmo essere abituati ormai alle vita piuttosto intensa e travagliata di Samuel Stern, eppure ogni albo riesce a sorprenderci con qualcosa che esce fuori dagli schemi narrativi, portando il lettore a vivere gli avvenimenti non con occhi distaccati ma con un fervore di partecipazione.
“Anna” con sceneggiatura di Gianmarco Fumasoli, Massimiliano Filadoro e Marco Savegno con disegni di Jacopo Cigarini, pubblicato da Bugs Comics, potrebbe essere a tutti gli effetti una storia appartenente al genere Romance, solamente nel finale viene mostrato l’aspetto “horror” che è la base su cui agisce il Rosso.
Il Libraio di Edimburgo viene contattato da Gord Vestergaard segretario di Anna Braden, responsabile del dipartimento Regulatory Affairs della Volkerdubois Pharmaceutical. Per la sua indole nell’affrontare il lavoro che ritiene il suo miglior amico, utilizzando anche mezzi non legali, viene considerata l’erede naturale del Presidente Dubois.
La donna, dopo che un anno prima ha subito un gravissimo incidente in auto, con una lunga e lenta ripresa, sembra cambiata. All’apparenza non ha riportato evidenti disabilità ma ha praticamente dimenticato quasi tutto della sua vita ed è soggetta a continui incubi.
Samuel però nella donna non percepisce alcun sintomo di possessione o la presenza dell’ombra, sembra che dopo il coma si sorta una nuova Anna che sta ricostruendo una sua visione del Mondo nel quale si innamora del Rosso…
Un albo che procede con un escalation di avvenimenti per arrivare al culmine del dramma Scespiriano, quando si viene messi di fronte ad una scelta dolorosa, in cui il peggio non è la morte del demone ma il ritorno alla vita dell’umano. Tema che già alcune volte è emerso nell’opera: siamo certi che sono queste creature, provenienti da chissà quale realtà, ad essere i veri demoni? Oppure sono gli esseri umani, nascosti sotto l’aspetto di individui coscienti, razionali che per i loro loschi interessi non guardano in faccia a niente?
Gli autori , in questo racconto, pagina dopo pagina fanno diventare Anna una protagonista amabile, intrigante, potremmo dire “una di noi”, in un contesto quasi poetico con il classico “Vissero Felici e Contenti” e poi con un colpo di maestria sadica, ci viene portata via, per far piombare il lettore nella cruda realtà.