La banalità non appartiene ai manga. La dimostrazione è ”Shangri – la Frontier”, sceneggiato da Katarina e disegnato da Ryosuke Fuji, pubblicato da Planet Manga, in cui azione e commedia in un contesto fantasy danno vita ad una storia, la cui base di partenza è giocare ad un videogame a realtà virtuale in stile JRPG (videogiochi giapponesi di ruolo: Japanese role-paying game), il quale è sviluppato come un MMORPG (gioco di ruolo multigiocatore in rete di massa: Massively Multiplayer Online Role-Playing Game).
LA TRAMA
Rokuro Hizutome è un ragazzo del secondo anno delle superiori che gioca a tutti quei videogames considerati “Kusoge”, letteralmente “giochi di merda”, concludendoli con successo.
Presso il suo negozio di fiducia, si fa convincere da Mana, la giovane dipendente a provare qualcosa di diverso, un games che sia un capolavoro, privo di bugs, gli consiglia Shangri – la Frontier” che ha da più di 30 milioni di utenti registrati.
Il ragazzo decide di mettersi alla prova. L’utente si trova in una terra dove in un’era lontana è stata colonizzata da una flotta di emigrati spaziali che poi sono tutti morti, lasciando ogni cosa in eredità a una nuova razza umana. Si gioca millenni dopo questi eventi, l’ambientazione fantasy ricalca il Medioevo terrestre ma con elementi fantascientifici.
Rokuro, tutto entusiasta crea il suo personaggio, Sunraku, un mercenario vagabondo con indosso la maschera di un uccello rapace. Avviato il play, grazie alle sue abilità acquisisce subito punti di accrescimento oltre uno scenario unico. Il suo nome non passa inosservato, sulle sue tracce vi è un cavaliere di una potente gilda di giocatori e una certa Arthur Pencilgon che il ragazzo conosce perché avversaria nel game “Pencil Warrior”….
Un’manga avvincente, veloce, ricco di situazioni che si evolvono in continuazione, la creazione del mondo fantasy è solamente virtuale, quindi non vi è quell’atmosfera estremizzata in opere del genere. Piacevole alla lettura con momenti divertenti, in quanto il protagonista è un giocatore e quindi ragiona in maniera tale, lui impersona un personaggio dandogli una caratteristica molto umana.
La pecca che si potrebbe riscontrare in questo titolo è che nel lungo andare, chi non è ha conoscenza di questi giochi di ruolo, rischia di perdersi nei troppi richiami tecnici che Rokuro e chi si interfaccia con lui, richiamano spesso.
Disegno lineare, semplice ma ottimamente strutturato, sia i vari personaggi che si incontrano che le varie ambientazioni, il tratto è talmente vivo e realistico che ad un certo punto si ha la sensazione di essere veramente partecipi al videogames, pensare che la copertina del primo albo mi aveva lasciato molto perplesso, non era invitante. Non bisogna mai farsi condizionare dalla prima impressione.
Si Ringrazia: