SHINHANGA
La Nuova Onda delle Stampe Giapponesi
Mostra a cura di Paola Scrolavezza
Sabato 20 aprile due eventi collaterali
con la curatrice dell’esposizione Paola Scrolavezza,
docente dell’Università di Bologna, che
alle 16 tiene una visita guidata gratuita
alla scoperta delle meravigliose stampe shinhanga
A seguire l’incontro La via della geisha al cinema: da Shirley MacLaine a “Memorie di una geisha” di Rob Marshall, dedicato alla geisha,
una delle figure più affascinanti del mondo giapponese
Sabato 20 aprile la mostra Shinhanga. La Nuova Onda delle Stampe Giapponesi, in corso nelle sale di Palazzo Barolo a Torino, propone due eventi collaterali con la curatrice dell’esposizione Paola Scrolavezza, esperta di Cultura e Letteratura Giapponese e docente presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne dell’Università di Bologna. Alle 16, Paola Scrolavezza ci guida alla scoperta delle meravigliose stampe shinhanga esposte in mostra, mai viste in Italia e provenienti da collezioni private e dalla Japanese Gallery Kensington di Londra, grazie ad una visita guidata gratuita, cui è possibile partecipare acquistando il biglietto dell’esposizione. Alle 17.30 tiene invece l’incontro La via della geisha al cinema: da Shirley MacLaine a “Memorie di una geisha” di Rob Marshall, un vero e proprio viaggio alla scoperta della figura della geisha, tra le più affascinanti del mondo giapponese, e soprattutto della sua fortuna nel mondo del cinema.
Nell’immaginario collettivo d’oltreoceano la figura della geisha è ancora oggi il simbolo di una femminilità unica e assoluta, nella quale la raffinatezza e l’eleganza si tingono di erotismo. Un’immagine di matrice romantica, formatasi sulla base dei racconti dei primi viaggiatori che, alla metà dell’Ottocento, dall’Europa approdano in Giappone a seguito dell’apertura del Paese all’Occidente, e rafforzata dai ritratti delle stampe ukiyoe, che invadono rapidamente le nazioni europee influenzando molti artisti, tra cui Van Gogh, Pissarro, Beardsley.
La fascinazione diffusa per la geisha si origina nell’idea ben radicata che essa viva un’esistenza votata alla ricerca della bellezza e della perfezione in campo artistico, al cui centro è l’aspirazione a fare di sé un’opera d’arte vivente. Tuttavia a stimolare il desiderio dell’osservatore straniero non è tanto la sublime maestria nel padroneggiare le arti quali la danza, la musica e il canto, quanto l’estetica di cui la geisha sembra farsi interprete: la grazia delle movenze e della postura, l’armonia dei colori e dei drappeggi, la complessità dell’acconciatura, la sensualità della nuca candida lasciata volutamente scoperta.
Dal romanzo Madame Chrysanthème del viaggiatore e avventuriero Pierre Loti, pubblicato per la prima volta nel 1887, fino alla Madama Butterfly di Giacomo Puccini, dall’interpretazione di Shirley MacLaine nel film La mia geisha (1962) al kolossal di Rob Marshall Memorie di una geisha, Paola Scrolavezza ci spiegherà come il cinema, attratto dall’esotismo, dal fascino e dalla seduzione di queste donne, ha contribuito a costruire il loro mito e a consegnare la loro immagine al mondo contemporaneo.