Macchine del Tempo, linee temporali, mondi paralleli, tutto questo è “Steins; Gate” di Taka Himeno, un manga piuttosto complesso e articolato, tanto che ci si perde tra le pagine con il rischio di trovarsi in una situazione confusionaria, non riuscendo più a capire quale sia il tema principale.
Rintao Okabe si trova nell’anno 2010, per salvare una persona, Mayuri, la quale, nelle varie linee temporali in cui si è recato, purtroppo muore sempre, in questo ricorda il film “the time machine” del 2001 di Simon Wells e Gore Verbinski.
Il suo compito in questo periodo è anche evitare una terza guerra mondiale, evento raccontatogli da Suzuha Amane, proveniente dall’anno 2036., ed in questo caso riporta, per alcune tematiche, al film “L’Esercito delle 12 scimmie” con Bruce Willis del 1995.
Rintaro, il cui vero nome è Kyoma Hooin, conosce Hiyajo Maho che appartiene all’Istituto di Ricerche sulle Neuroscienze e lo fa entrare nel progetto “Amadeus”, in cui dovrà interfacciarsi con l’Intelligenza Artificiale Kurisu, una ragazza che l’uomo aveva conosciuto in un’altra dimensione e che purtroppo non è riuscita a salvare….
L’impressione è che si è voluto mettere troppa “carne al fuoco”, con troppe scopiazzature da film inerenti all’argomento dei viaggi del tempo, non riuscendo comunque a dare una linea guida, in oltre i continui flashback, al posto di spiegare crea ulteriori dilemmi e incomprensioni. Tutto questo porta ad una lettura, frammentaria e lenta, senza entusiasmare e coinvolgere il lettore.
Trovo anche poco comprensibile, il comportamento di Rintaro che passa da momenti di stato grottesco ad una totale drammaticità, fattore che al posto di allentare la situazione spaesa così chi legge, oltre ad un innumerevole quantità di personaggi, di cui non si è ancora capito la loro finalità.
Si Ringrazia: