Effetti speciale, colori psichedelici, battute divertenti, eventi grotteschi, tutto questo è “Thor: Love and Thunder”, il lungometraggio diretto da Taika Waititi, il nuovo capitolo dedicato al dio del tuono.
120 minuti di storia che lascia però alcuni dubbi, una sceneggiatura interessante ma sviluppata in maniera approssimativa, la trama di base è intensa ma è il contorno che la riporta ad una semplice banalità.
Tutto inizia su un pianeta desolato, in cui Gorr vede morire sotto i suoi occhi la figlia Love ma quello che lo rende furioso, è il totale disinteresse che prova il suo dio Rapu. Questo atteggiamento perpetuato da colui che Gorr ha sempre venerato, lo porta ad ucciderlo con la Necrospada, arma che gli permette di dominare le ombre e con la quale decide di eliminare tutte le divinità per vendicarsi, tra le quali quelle Asgardiane….
Un lungometraggio in cui compare nei panni di un Thor al femminile la ex fidanzata di Thor, Jane Foster, la quale ha scoperto di avere un male terminale, spera con il martello di Mjoinir di poter guarire.
Come detto la struttura del racconto è interessante peccato che passa in quasi secondo piano per dare più risalto a battute e scene in stile parodistico, limitando così anche gli effetti sorpresa (molto pochi) e non dando il giusto risalto a momenti topici o drammatici. Il film è godibile, si evolve in maniera veloce, però finito lascia poco o niente allo spettatore se non il fatto di aver conosciuto un cattivo, Gorr, con un certo spessore psicologico che mette in risalto la pusillanimia delle divinità. La scena di Zeus, interpretato da Russel Crow, lascia piuttosto interdetti, la sua presenza la ritengo che serva solo per la scena post titoli, quando si introduce il personaggio di Ercole.
Gli stessi costumi che indossano Thor (Chris Hemsworth) e Jane Foster (Natalie Portman), sanno troppo di finto, di plasticoso, quasi fossero stati acquistati in qualche bancarella per l’evento di Carnevale. In oltre certe scene, specialmente quelle nello spazio, sembrano le introduzioni animate dei videogiochi.
La vena umoristica di cui hanno dotato Thor in certi casi è eccessiva risultando inappropriata in certi, facendogli perdere il suo valore centrale, limitandone così le sue potenzialità e facendolo risultare una macchietta e poco credibile.
Ci si aspettava anche qualcosa in più della presenza dei Guardiani della Galassia che però vengono congedati, quasi subito, facendo perdere quella curiosità del rapporto, fatto di battutine tra Thor e Star Lord, limitandosi ad uno scontro con alcuni esseri galattici e anche in questo caso un pò di battute che finisce in poco o niente.
Si ha la sensazione che nel MCU, si viaggia a due velocità, ovvero su alcuni personaggi si è persa la mano oppure si è voluto calcarla troppo con gag e momenti in stile “cinepanettoni”, con altri le tematiche sono drammatiche e e fin troppo angoscianti, creando un certo disorientamento tra i fan.